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Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 4 - 2009 19 requisiti di sincronizzazione, in una rete SFN i ricevitori “vedono” un canale equivalente ottenuto per sovrapposizione dei canali relativi a più trasmettitori. Una delle criticità della modalità SFN si presenta ove si riscontri la presenza di due segnali di livello elevato provenienti da due trasmettitori distinti di una stessa rete. Ciò determina una significativa riduzione di margine perché il canale risultante può presentare profondi “buchi” (notches) nello spettro di frequenza. Lo standard DVB-T2 introduce, come opzione, l’uso di una strategia che prevede la trasmissione di due segnali differenti da parte di due trasmettitori adiacenti, secondo la tecnica di Alamouti . Si tratta di un approccio efficiente per sfruttare la presenza di molteplici antenne trasmissive, utile anche nel caso in cui il ricevitore sia equipaggiato con un’antenna singola (MISO). Con ciò si ottiene un incremento di copertura in reti SFN. I segnali delle due antenne trasferiscono gli stessi dati che però sono codificati in maniera differente in spazio e frequenza (SF coding), secondo una variante della tecnica Alamouti. Così facendo, in ricezione è possibile combinarli in maniera semplice per ottenere la decodifica ottima dei simboli originali. Questa tecnica fornisce prestazioni equivalenti ad una ricezione in diversità. L’uso di tale tecnica previene fenomeni di fading piatto in ricezione e analisi preliminari predicono un incremento dell’ordine del 30% nell’area di copertura di una rete SFN. Riduzione del rapporto tra picchi del segnale e potenza media All’aumentare del numero di portanti, il segnale OFDM tende sempre più ad assomigliare a rumore Gaussiano, con la conseguenza che il rapporto tra potenza di picco e potenza media (PAPR) risulta elevato. Ciò impone dei vincoli sul funzionamento degli amplificatori di potenza nei trasmettitori che provocano una riduzione dell’efficienza degli stessi. La riduzione del rapporto tra picchi del segnale e potenza media permette di usare amplificatori con valori di back-off (rapporto tra la potenza d’uscita dell’amplificatore e la sua potenza massima) ridotti. Nello standard DVB-T2 è previsto, allo scopo, l’uso combinato di due tecniche ACE e TR. Le due tecniche sono complementari nel senso che la tecnica ACE presenta prestazioni migliori con modulazioni di ordine più basso, mentre TR opera più efficacemente con costellazioni di ordine più elevato. Non essendo mutuamente esclusive queste possono essere convenientemente applicate in maniera combinata consentendo di ottenere una riduzione di circa il 20% del fabbisogno di potenza di picco del sistema. Supporto di larghezze di banda 1,7 MHz e 10 MHz Per rendere lo standard DVB-T2 adatto anche per usi professionali (ad esempio per trasmissione tra telecamere e studi) è stata prevista l’opzione di larghezza di banda pari a 10 MHz (come già avviene FIGURA 7 Capacità del DVB-T e del DVB-T2 a confronto


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