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DVB-T2 nel DVB-T). È stata aggiunta anche l’opzione di larghezza di banda pari a 1,7 MHz per poter adottare lo standard anche nel caso di canalizzazioni più strette (ad esempio in banda III e in banda L). Transmitter identification Per consentire l’identificazione del trasmettitore che emette un segnale T2 si aggiunge al segnale principale un segnale di livello basso (-40dB) che convoglia tale informazione. Questo risulta particolarmente importante per i ricevitori di tipo professionale, in quanto consente, ad esempio, di identificare eventuali guasti in una rete SFN. Simulazioni delle prestazioni e confronto con il DVB-T Il DVB-T2 è caratterizzato da una molteplicità di modi di funzionamento, che consentono di variare il bit rate su canali da 8 MHz approssimativamente da 7 Mbit/s a 50 Mbit/s e corrispondentemente il rapporto segnale rumore richiesto su canale AWGN da 1 dB a 22 dB (su canali affetti da fading da 2 dB a 26 dB), a seconda del livello di rumore e dalle statistiche di canale. La figura 7 riporta le prestazioni del sistema confrontate con il limite teorico di capacità del canale e con il sistema di prima generazione DVB-T. I dati della figura sono tratti dal draft ETSI TR 102 831, “Digital Video Broadcasting (DVB); Implementation guidelines for a second generation digital terrestrial television broadcasting system (DVB-T2). Confrontano su canale AWGN, 20 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 4 - 2009 assumendo demodulazione ideale, non tenendo conto dell’intervallo di guardia e delle portanti pilota, né dei simboli di segnalazione. Si tenga comunque conto che grazie alle configurazioni ottimizzate delle portanti pilota del DVB-T2, la perdita di prestazioni del DVB-T2 nelle implementazioni reali sarà nettamente minore rispetto al DVB-T. Il guadagno in efficienza spettrale offerto dal nuovo schema di codifica LDPC-BCH rispetto alla concatenazione convoluzionale- RS è pari a circa il 25%. Il guadagno in termini di rapporto segnale rumore C/N varia da 3 a 4 dB. La scelta di alcuni parametri, come la dimensione dell’FFT, l’intervallo di guardia e la configurazione di portanti pilota, è dettata da esigenze di pianificazione di rete (MFN vs. SFN) e da tipologia di servizio (ricezione fissa, portatile o mobile). I parametri generalmente consigliati sono: – in ricezione fissa 32K FFT (adatto ad un canale abbastanza statico) con intervallo di guardia 1/128 per reti MFN e da 1/16 fino a 19/128 (532 μs) per reti SFN. In entrambe i casi la configurazione si completerebbe con la modulazione 256-QAM con code rate 3/5 o 2/3. Il tutto per una capacità di 36 ÷ 40 Mbit/s per MFN e 29 ÷ 38 Mbit/s per SFN; – per ricezione portatile o mobile FFT di minore grandezza e costellazioni più robuste. Ad esempio: 8K FFT e 64-QAM con code rate 1/2 or 3/5 assicurano la ricezione in canali più dinamici e con un rapporto segnale/ rumore inferiore. Il tutto per una capacità di 16 ÷ 26 Mbit/s a seconda degli altri parametri scelti. La Tabella 2, tratta sempre dal draft ETSI TR 102 831,, riporta le capacità disponibili per sistemi DVB-T2 (con larghezza di banda 8MHz e trasmissione con antenna singola), tabulate per dimensione della FFT 32K, con intervallo di guardia di 1/128 e 1/16, rispettivamente con configurazione di portanti pilota PP7 e PP8, il tutto per differenti valori di FEC rate e dimensione della costellazione (16, 64, 256 QAM). Confronto tra configurazioni tipiche MFN e SFN A titolo di esempio vengono presentate alcune configurazioni di rete tipiche e viene illustrato il beneficio ottenibile con l’utilizzo del nuovo TABELLA 2. BIT-RATE OTTENIBILI PER ALCUNE CONFIGURAZIONI D DVB-T2 Configurazione FEC rate bit rate Mbit/s 16 QAM 64 QAM 256 QAM 3/5 18,1 27,0 36,1 32K FFT 2/3 20,1 30,2 40,2 1/128 3/4 22,6 33,8 45,2 CP PP7 4/5 24,1 36,1 48,3 5/6 25,2 37,8 50,3 3/5 17,0 25,6 34,2 32K FFT 2/3 18,9 28,5 38,1 1/16 CP 3/4 21,3 32,1 42,9 PP8 4/5 22,8 34,2 45,7 5/6 23,7 35,7 47,7


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