Conoscere Luci e ombre sulla transizione al digitale Lo switch-off, area per area, è in onda da due anni e la fine delle trasmissioni analogiche è prevista per il 2012. Ospitiamo un articolo della CNA che traccia un primo bilancio su come sono andate le cose nelle zone dove è già avvenuto il passaggio al digitale. A due anni dalla partenza del processo che ci porterà dal segnale analogico a quello digitale è possibile tracciare un primo bilancio, seppur sommario ed ancora parziale, di questo periodo di transizione che ha visto coinvolti i diversi attori della filiera. È un bilancio con luci e ombre nel quale, a nostro avviso, ha spesso prevalso la confusione e la fretta di rispettare i tempi previsti dal calendario ministeriale, piuttosto che gli interessi degli utenti e i diritti degli installatori. Vietare il fai da te Vogliamo innanzitutto sottolineare che la transizione dal segnale analogico a quello digitale ha creato delle notevoli opportunità per le imprese artigiane che operano nel settore dell’installazione di impianti d’antenna, opportunità tanto più interessanti perché colte in un momento, come quello attuale, contrassegnato da una grave crisi economica che ha depresso la già scarsa capacità di spesa delle famiglie che, in questo particolare settore produttivo, costituiscono il principale mercato di riferimento delle imprese. Sono opportunità che però potrebbero essere vanificate qualora, nei consumatori/utenti, passasse la linea del “fai da te”, in cui il cittadino, in pratica, si organizza autonomamente per installare un’antenna ricorrendo ad improvvisati installatori che non hanno né la professionalità, tantomeno le conoscenze tecniche per realizzare un impianto a regola d’arte. Purtroppo questa linea ha avuto insospettabili sostenitori anche fra chi aveva il compito di garantire la correttezza dei comportamenti dei vari soggetti interessati. 16 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 2 - 2010
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