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Case History punto per punto i molteplici passaggi, è stato ricalibrato e rimodulato secondo le esigenze specifiche. Da lì, ci sono voluti oltre nove mesi di incontri per mettere a punto nel dettaglio, isola per isola, la progettazione utile alla realizzazione di tutti gli impianti da eseguire all’interno del museo». Preparazione alla fase esecutiva In media, in modo costante e per quasi un anno, è stato istituito un appuntamento a settimana necessario per incontrare tutte le aziende coinvolte nel progetto; circa 4 appuntamenti al mese che ha visto coinvolte oltre venti persone alla volta, tra direttore del museo, curatori scientifici, responsabili delle aziende, responsabili del cantiere, unitamente al nostro team di lavoro e al pool di architetti di Renzo Piano. «Sono state coinvolte diverse società italiane, come software house o società di produzione, per la realizzazione di tutti contenuti multimediali – ci conferma Gabriele Magagna, Product Manager di Acuson. Non è stata, dunque, un’installazione classica, ma ha visto coinvolte diverse figure professionali ed è stata necessaria una cura particolare per la realizzazione del tutto. Ogni singola progettazione, inoltre, è stata approvata dal committente e dal gruppo del Comitato Scientifico. Come prevedibile, tra l’altro, sono state svariate le modifiche apportate durante lo sviluppo che andava dal primo modulo di progettazione alla realizzazione finale dell’opera». 70 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2013 Solo tecnologia di ultima generazione «Devo sottolineare che tutto il lavoro è stato eseguito dall’intera squadra di aziende coinvolte, in modo esemplare – prosegue Gabriele Magagna. L’attenzione di ogni singola persona coinvolta nella riuscita dell’installazione era rivolta ad un solo obiettivo: produrre il meglio per la consegna finale. Per dare un’idea di quanto era importante consegnare un prodotto al top, gli ordini dei nostri apparati tecnologici sono stati fatti poco tempo prima che inaugurassimo il museo. L’intento era quello di presentarci alla consegna dei lavori con tecnologia di ultima generazione. Non a caso abbiamo installato, tra gli altri, dei monitor 20” ad alta definizione, multitouch a 10 tocchi, non ancora prodotti ai tempi dello svolgimento dei lavori; abbiamo utilizzato i videoproiettori Laser+LED della Panasonic, così come gli ultimi schermi olografici immessi sul mercato, e così via». Interazione con gli animali esposti Il MUSE ha quasi stravolto le regole classiche che obbligano i visitatori di questi luoghi esclusivamente ad osservare gli oggetti, i reperti o le installazioni presenti nelle gallerie espositive. «Come da briefing Sono oltre 100 le isole del museo, contenenti più di 250 exhibit. DISPOSITIVI PANASONIC IMPIEGATI Tipologia Numero Modello Monitor 80” 4 TH-80LF50 Videoproiettore Laser DLP 10 PT-RW330 Videoproiettore DLP 3 PT-DZ680 Videoproiettore LCD 3 PT-EZ570 Videoproiettore LCD 8 PT-VX500EJ Oltre ai 4 monitor da 80” Panasonic, i più grandi tra quelli impiegati nella progettazione dell’impianto, quasi tutti i videoproiettori scelti sono della stessa Panasonic. Una scelta legata alle qualità e all’affidabilità dei prodotti che hanno reso unici gli scenari di diversi spazi espositivi. A completare l’installazione, di taglio più piccolo,sono stati utilizzati altri monitor nei vari exhibit dislocati nel Museo. Inoltre, sono stati utilizzati 10 schermi olografici 16:9, ben 121 Player Video, 76 PC, 8 processori e 60 diffusori acustici, dieci dei quali direzionali.


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