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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2013 43 La scelta della tela Gli schermi per la videoproiezione si suddividono in base ai mercati di riferimento. Quello professionale è composto da installazioni fisse (uffici, sale riunione, auditori, negozi e centri commerciali, ecc.) e da installazioni dedicate ad eventi live, da rimuovere terminato l’avvenimento. L’ambito residenziale, invece, si riferisce alle sale Home Cinema e Multimedia. Ovviamente, per ogni tipologia di schermo e, quindi, per il suo specifico utilizzo è prevista una tela di riferimento. Le tele rientrano sostanzialmente in due grandi categorie: quelle in PVC e le tele spalmate. Le prime sono meccanicamente più stabili e, nel caso si formi una pieghetta, come nasce scompare. Le tele spalmate, invece, soffrono di più: la pieghetta, le orecchie (ondulazioni verticali agli estremi) e la pancia (perdita di consistenza al centro) sono irreversibili. Adottare le tele in PVC è una scelta obbligata, soprattutto per gli schermi a cornice dove la tela viene spedita piegata e impacchettata, oppure per il noleggio (eventi live), un utilizzo che richiede flessibilità operative spinte, in condizioni critiche. In questo caso la tela deve essere particolarmente morbida per non danneggiarsi, nonostante l’elevato numero di montaggi e smontaggi. Nel caso di proiezioni frontali si usa accoppiare alla tela uno strato nero o grigio per evitare che una fonte di luce presente sul retro alteri il contrasto e il potere riflettente. Le prestazioni di una tela, poi, dipendono dai seguenti parametri: guadagno adeguato all’utilizzo, uniformità con assenza di effetto spot e ottima colorimetria, ossia capacità Quindi viene effettuato un controllo visivo sull’uniformità del telo. «Le bobine calandrate - ci spiega Paolo Pegoretti - hanno un’altezza pari a 2,40 metri, in casi particolari si arriva fino a 3,20 metri: ciò determina la dimensione massima del telo. Per superarla, succede con schermi di grandi dimensioni, sarà necessario saldare fra loro, ad alta frequenza, due o più pezzi di telo. Si ricorre alla saldatura anche quando sono previsti i bordi neri oppure profili particolari da applicare al telo per accoppiarlo alla cornice. Quando la produzione riguarda uno schermo motorizzato, il telo è pronto per essere applicato al rullo. Nel caso di uno schermo a cornice, invece, verrà imballato insieme alla sua cornice componibile, pronto per essere spedito al cliente. A proposito degli schermi a cornice, nel tempo abbiamo eliminato le aste zincate, che non sono a norma TUV. Inoltre, non usiamo più elastici che dopo qualche anno perdono consistenza e si staccano; attorno alle tele saldiamo un particolare bordo indistruttibile». Produzione del rullo, assemblaggio del motore La prima operazione da compiere riguarda il taglio a misura della barra di alluminio (Figura 4 e Figura 5). «Per tagliare i rulli utilizziamo una troncatrice a doppia testa, a controllo numerico – ci spiega Pegoretti. L’operatore inserisce i parametri, la macchina si posiziona automaticamente e taglia il profilo sui due lati con tolleranze decimali, garantendo così la costanza delle prestazioni. A questo punto la Figura 4. Il taglio dei rulli viene effettuato con una troncatrice a doppia testa, a controllo numerico. Figura 5. Con un getto d’aria compressa l’operatore elimina le eventuali bave.


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