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Acustica FIGURA 5 16 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 3 - 2009 Il fenomeno dell’eco è derivato semplicemente da riflessioni sonore ripetute tra due superfici parallele FIGURA 6 La rimozione degli effetti indesiderati avviene mediante assorbimento e diffusione, come nelle normali riflessioni FIGURA 4 In commercio esistono speciali pannelli di materiali porosi (fibra, legno, compositi, ecc.) che vengono calibrati per l’assorbimento di determinate frequenze di diffuso utilizzo pannelli di fibra di vetro e fibra riciclata che permettono un ottimo assorbimento delle frequenze medioalte, mentre per le basse sono richiesti interventi più invasivi, in quanto lo spessore dei materiali è spesso notevole (Figura 4). Anche qui esiste un’alternativa meno invasiva, ovvero l’utilizzo di tendaggi pesanti alle pareti per ridurre l’effetto delle prime riflessioni. È importante considerare che mobili, divani e tendaggi contribuiscono spesso ad un miglioramento delle condizioni acustiche della stanza (basti paragonare l’effetto eco di una stanza vuota rispetto a quello di una stanza ammobiliata), anche se normalmente ciò non è sufficiente per perseguire il nostro scopo. L’effetto eco Il fenomeno dell’eco è derivato semplicemente da riflessioni sonore ripetute tra due superfici parallele (Figura 5). Questo fenomeno causa notevoli problematiche, fra cui cambiamenti nella timbrica, suono più acuto e veloce e imperfezioni nella scena sonora. È possibile verificare la presenza di eco semplicemente battendo le mani in diverse posizioni della stanza e ascoltando il risultato. La rimozione degli effetti indesiderati avviene mediante assorbimento e diffusione, come nelle normali riflessioni (Figura 6). Il tempo di riverberazione Letteralmente significa: “il tempo, in secondi, necessario affinché, in un punto di un ambiente chiuso, il livello sonoro si riduca di una certa entità rispetto a quello che si ha nell’istante in cui la sorgente sonora ha finito di emettere”; in pratica, il suono percepito non è preciso, ma presenta una specie di ritardo, una scia che ne inficia la precisione. Spesso viene percepito erroneamente come eco, in realtà nelle installazioni realizzate secondo lo stato dell’arte rappresenta il punto nevralgico di intervento. Il tempo di riverberazione dipende da numerosissimi fattori, tra cui i materiali di costruzione, le dimensioni della stanza e la forma della stessa. Una sala correttamente trattata presenta un tempo di riverberazione che va da 0,7 fino a 0,3 secondi a seconda delle frequenze, mentre è molto comune arrivare a tempi superiori ai 5 secondi per una stanza vuota, e intorno ai 2-3 secondi per una ammobiliata. Come già puntualizzato, un tempo di riverberazione troppo lungo agisce in maniera estremamente negativa sull’immagine sonora. Per la correzione del fenomeno sono necessari numerosi accorgimenti; normalmente il piano di intervento prevede un giusto mix di materiale assorbente per le basse e medie-alte frequenze, equamente distribuito per la stanza unitamente ad accorgimenti volti alla diffusione. Poiché l’effetto è dipendente da numerosi fattori matematici, spesso si ricorre all’ausilio di software specifici che facilitano molto il lavoro. Alcuni di questi software sono espressamente progettati per un intervento di base, quindi


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