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(mantenere una temperatura confortevole e un’illuminazione adeguata nel luogo in cui si trova l’utente, magari attivando al tempo stesso la riproduzione di un brano musicale che ben si accompagni con il libro in lettura). Lungi dall’essere un lusso per viziare dei proprietari troppo pigri, la domotica ha invece una valenza importantissima per temi di grande rilevanza sociale come il risparmio energetico e l’assistenza ad anziani e disabili. Questo tipo di applicazioni della domotica è conosciuto con il nome abbastanza evocativo di “ambient intelligence”, un ambito di ricerca tuttora molto fertile che si occupa delle tecnologie che possono rendere l’ambiente “consapevole” della presenza di utenti e in grado di reagire di conseguenza sulla base dei loro bisogni e delle loro abitudini. Questo tipo di soluzioni non è ancora disponibile sul mercato, ma è estremamente probabile che quando lo diventerà si baserà su standard di comunicazione aperti, come IP e l’universo di protocolli che lo circondano. Per realizzare oggi un impianto a prova di futuro, quindi, è importante iniziare a considerare da subito tecnologie che siano orientate in quella direzione. Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 1 - 2010 131 più o meno conosciuti come OSGi, Jini, UPnP, HAVI, ciascuno dei quali a sua volta racchiude, a mo’ di matrioska, ancora altri protocolli. Come è facile intuire, non tutti sono riusciti a trovare una loro collocazione nella complessa architettura della casa digitale, in gran parte ancora da definire. Tra quelli che lo hanno fatto merita sicuramente una menzione UPnP (Universal Plug ‘n Play), un protocollo nato inizialmente con il solo scopo di consentire la comunicazione tra più dispositivi posti in rete senza bisogno di un’infrastruttura preconfigurata. Oggi UPnP, promosso tra l’altro dall’associazione DLNA, è alla base di diversi sistemi di streaming A/V ma include anche una parte di specifiche dedicate all’illuminazione (a dire il vero un po’ datate). Domotica next generation: ambient intelligence La moderna visione della domotica nasce dall’applicazione delle tecnologie di rete e informatiche al “digitale quotidiano” degli utenti nelle loro residenze e uffici. Come già accennato anche nei precedenti articoli, le barriere tra i diversi impianti di un’abitazione sono destinate a cadere non a livello dell’interfaccia utente (il telecomando) ma a un livello molto più basso: la comunicazione tra i dispositivi. Perché questo è così importante? Nel primo caso, l’aggregazione delle informazioni è fatta dall’utente, al quale tocca l’onere di assimilarle e prendere decisioni puntuali di conseguenza (se ho freddo accendo il riscaldamento, se fuori è buio accendo la luce, ecc.). Nel secondo caso, le informazioni vengono aggregate a livello di sistema e le “decisioni” vengono prese lì: l’utente può quindi asserire intenzioni in modo molto più astratto (“sono a casa, voglio leggere un libro”) e delegare al sistema l’attuazione puntuale delle impostazioni TECNOLOGIE TRASMISSIVE Tecnologia Mezzo trasmissivo Bit rate Distanza massima Ethernet (IEEE 802.3) Cavo 8 fili intrecciati 10 Mbps – 100 Gbps 100 m Fibra ottica 1 Gbps – 10 Gbps 2 km – 15 km WiFi (IEEE 802.11) Frequenze radio ISM 11 Mbps – 248 Mbps ~30 m (dipende dall’antenna) Bluetooth (IEEE 802.15.1) Frequenze radio ISM 1 Mbps – 10 Mbps 10 m – 100 m Zigbee (IEEE 802.15.4) Frequenze radio ISM 20 kbps – 250 kbps 10 m – 1.5 km Powerline / Homeplug Rete elettrica Fino a 200 Mbps 200 m USB Cavo incrociato 12 Mbps – 480 Mbps 5 m IRDA Infrarosso 9.6 kbps – 4 Mbps 2 m (con visibilità)


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