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Tecnica Domotica nel nuovo millennio Come spesso accade in molti altri settori dell’elettronica di consumo, è la nascita di concetti “ibridi” con l’informatica che fa cambiare il ritmo dell’innovazione e introduce cambiamenti di notevole portata. Il primo passo in questa direzione per la domotica viene mosso nel 19 96, quando le associazioni promotrici di Batibus, EIB ed EHS decidono di fare confluire le loro specifiche in un’unica tecnologia e nel 19 99 danno vita a Konnex, uno standard di comunicazione aperto basato su bus e con interfacce verso diversi supporti di trasmissione. I punti chiave del nuovo standard, elementi fondamentali per qualsiasi moderna specifica di un sistema domotico, sono: – estendibilità: la specifica deve considerare tutti gli aspetti che oggi fanno parte dell’automazione residenziale (diversi dispositivi di illuminazione, motorizzazioni, clima, ecc.) ed essere sufficientemente generica da poter integrare nuovi tipi di controllo in futuro; – apertura: l’integrazione con sistemi di terze parti, oltre a rappresentare un’ottima garanzia di non obsolescenza, è il naturale complemento dell’estendibilità della specifica. La presenza di interfacce di comunicazione con sistemi terzi aperte e documentate permette all’impianto di essere potenziato senza limitazioni; – scalabilità: limitazioni sul numero massimo di dispositivi controllabili nell’ordine dei 100-200 elementi avevano senso quando si pensava solo al numero di lampadine in una abitazione. Oggi è possibile dover gestire migliaia di elementi tra attuatori e sensori, e quindi la specifica deve prevedere un indirizzamento sufficientemente ampio; Un’applicazione di controllo luci (sistema Symphony) su un diffusissimo dispositivo wireless 130 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 1 - 2010 – velocità del bus: diretta conseguenza del punto precedente, la velocità di trasmissione di dati e comandi sul bus è un parametro critico per assicurare una risposta pronta da parte del sistema; – bidirezionalità e feedback asincrono: tutti i dispositivi connessi al sistema devono poter fornire informazioni sul proprio stato (l’intensità per un dimmer, la posizione per un controllore tende, ecc.) e devono poter inviare notifiche quando questo cambia. Anche sul fronte dei sistemi proprietari si muove qualcosa di nuovo. In diversi momenti del primo decennio del 2000 alcuni ben noti produttori di componenti elettrici ed elettronici intuiscono una visione “di sistema” legata all’automazione residenziale e di edifici, e si muovono per promuovere ciascuno il proprio prodotto: nascono così Chorus di Gewiss, MyHome di BTicino, DomusTech di ABB, e altri ancora. Molti di questi sistemi sono oggi compatibili con Konnex tramite interfacce di adattamento, anche se ognuno ruota intorno a un proprio sistema di supervisione relativamente refrattario all’integrazione con sistemi di terze parti. Parallelamente, il mondo dell’IT entra nelle case dei consumatori “non tecnici” tramite connettività flat a Internet, notebook, netbook, smartphone, televisori connessi in rete, tablet, e altro ancora. Il fattore comune di tutti questi dispositivi, ovviamente, è la capacità di comunicare su reti IP. Una miriade di specifiche e protocolli arriva dal mondo dell’informatica per cercare di definire dei modelli astratti e dei meccanismi di controllo per l’intera casa: senza nessuna pretesa di entrare nei dettagli possiamo citare acronimi Lo stesso dispositivo utilizzato per funzioni di monitoraggio tecnico Le funzioni di un moderno impianto integrato devono essere controllate da un unico sistema di supervisione e controllo


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