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SI_Sharp0215_Speciale x iPad

Il videowall è formato da 5 colonne: 3 perfettamente verticali e 2 inclinate in avanti di 5°. Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2015 Speciale Sharp 7 alla fine abbiamo optato per un videowall 5x4 per diverse ragioni, fra cui la luminosità e la risoluzione delle immagini, adeguate al contesto: i brand del lusso pretendono sempre una qualità impeccabile. I monitor utilizzati per comporre il videowall sono di Sharp, modello PN-V601 da 60”; oltre alla fedeltà cromatica e alla luminosità, abbinano altri punti di forza come il formato – sono gli unici da 60” – e la risoluzione HD Ready pari a 1366x768 pixel – su videowall così estesi la precisione delle immagini ne guadagna, e non poco. La risoluzione complessiva del videowall è di 6830 x 3072 pixel, quindi compatibile con i contenuti UltraHD-4K». I contenuti Con un formato atipico, pari a circa 20:9, bisogna adattare i filmati oppure comporre lo schermo con diverse finestre per mantenere la loro proporzione nativa. In ogni caso è necessaria una gestione attenta della messa in onda dei contenuti, che provengono da sponsor diversi e nei formati più disparati, per evitare deformazioni e decadimento della qualità. «Abbiamo sperimentato diverse soluzioni – prosegue Antonio Gianazza – sviluppate da altrettante aziende: la scelta finale è caduta su Hdds Vision in grado anche di fornire una piattaforma Cloud capace di gestire le più diverse situazioni: rescaling, modifica del formato e download dei contenuti nei singoli player. Questi monitor di Sharp sono collegati in loop via DVI e ognuno di loro è collegato in HDMI al Datapath. Normalmente la configurazione attiva del videowall è in HDMI. I monitor, a gruppi di 4, sono connessi ad uno splitter Datapath. In totale i Datapath sono 5, connessi in DVI dual Link al Datapath master, collegato a sua volta al player principale di Hdds Vision. Tutta la catena supporta la risoluzione UltraHD-4K. Il loop DVI, utilizzato durante i test iniziali, ci ha comunque sorpreso per la qualità e l’abbiamo mantenuto come infrastruttura di back up, a disposizione soprattutto per eventi live». La calibrazione «Per videowall così grandi – conclude Antonio Gianazza – la risoluzione HD Ready è da preferire: la qualità che si ottiene nel gestire un pixel più grande è di gran lunga migliore rispetto a due pixel più piccoli. Siamo rimasti stupiti anche dal lavoro di calibrazione: normalmente quando si montano così tanti monitor è fisiologico correggere disuniformità cromatiche e luminose. Nel nostro caso, invece, impostando gli stessi parametri tutti i monitor si sono allineati perfettamente. La particolare conformazione del videowall, ogni colonna è inclinata di 5° sul piano orizzontale rispetto alla sua adiacente che è perfettamente perpendicolare, non perdona: le differenze si notano facilmente. Da quando abbiamo collaudato l’installazione, sono in funzione dalle 5 del mattino all’1 di notte, 20 ore al giorno e nessun problema si è manifestato».


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