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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2016 51 tramite i videoproiettori Canon. I due player sono sincronizzati, il Master fa partire il video di destra, lo Slave quello di sinistra. Al tutto il resto pensano i videoproiettori che gestiscono in modo esemplare l’armonizzazione delle immagini restituendo loro un perfetto equilibrio cromatico». L’allestimento della sala è completato, inoltre con pannellatura info-grafica e con una teca interattiva MultiTouch Showcase HypeBox, con schermo LCD trasparente 42”. All’interno della teca è alloggiato un modello in scala di una turbina idroelettrica, del tipo impiegato nella centrale a valle dell’invaso; lo schermo consente la consultazione di contenuti 3D relativi al funzionamento della stessa turbina. La scelta dei videoproiettori Canon Avere a che fare con un plastico, significa non disporre di una superficie piana sulla quale proiettare le immagini, pertanto, per una resa adeguata, la proiezione ha la necessità di mantenere un’adeguata messa a fuoco. Lo sa bene Andrea Berti che evidenzia: «I video proiettori Canon utilizzati per questa installazione offrono, in una sola macchina un concentrato di funzionalità in linea con le esigenze di questa installazione. La superficie irregolare dei plastici, infatti, è armonizzata da proiettori Canon, grazie ad un’ottima messa a fuoco e una resa colorimetrica di livello. Non solo, la tecnologia Lcos permette di eliminare le righe di separazione del pixel, scongiurando così la presenza di linee di disturbo». SALA B I paesaggi della montagna La seconda sala, sempre al pian terreno, la cui scenografia ripropone in scala reale una fascia collinare dell’Appennino lucano meridionale, lungo il versante del Monte Raparello, compreso il paese di San Martino d’Agri e il suo territorio circostante, è stata strutturata in modo del tutto simile alla sala A. L’avvio dei dispositivi, infatti, avviene sempre tramite sensori sollecitati dal visitatore che inizia a calpestare il tappetino “sensibile” posto all’entrata. Due proiettori Canon, 12 metri di proiezione lineare «La sala dedicata ai paesaggi della montagna, che conta 15 metri di larghezza e 6 di lunghezza, ospita il plastico che riproduce l’area dell’abitato di San Martino d’Agri, questa volta di larghezza pari a 12 metri e in scala 1:1000 – ci illustra Giuseppe De Vivo. La parte più alta del plastico è dotata di scala che consente l’accesso alla postazione Monte Lo schema a blocchi dell’installazione realizzata nella sala B. Il plastico della sala B che ripropone un’area del territorio circostante lo stesso museo.


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