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LE TAPPE DEL PASSAGGIO AL DIGITALE Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 2 - 2009 9 modifiche all’impiego delle frequenze. Una semplificazione a questa operazione viene dalla possibilità di identificare porzioni del territorio (dette Aree Tecniche) che si possono considerare, più o meno approssimativamente a seconda dei casi, radioelettricamente separate. Effettuare transizioni indipendenti non solo permette di semplificare la pianificazione e il coordinamento, ma ha anche un impatto fondamentale sulla fase di gestione del processo, in quanto consente di graduare gli interventi dei broadcaster, di garantire la disponibilità di apparati e di concentrare il supporto all’utenza. Il calendario dei processi di switch-off nelle Aree Tecniche, definito dal Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento Comunicazioni, è riportato nella Figura 3. Come si può notare, per alcune Aree contigue in cui l’ipotesi di separazione radioelettrica non può essere considerata sufficientemente valida le date di transizione dovranno essere il più possibile ravvicinate. Nelle Aree in cui la transizione è attesa nell’anno in corso, sono anche previsti alcuni processi di switch-over, come accennato poc’anzi, e in particolare: • province di Torino e Cuneo dal 20 maggio 2009, • provincia di Roma e alcune zone limitrofe dal 16 giugno 2009, • Napoli, Salerno e zone limitrofe dal 10 settembre 2009. L’attuazione della transizione in una singola Area Tecnica non può comunque avvenire in una singola giornata per motivi pratici, come la disponibilità necessariamente limitata di squadre operative per gli interventi sugli impianti, ma deve essere distribuita su più giornate. Ciò purtroppo introduce l’impatto del cosiddetto effetto “domino”: un’emittente in un sito può passare dalla frequenza attuale (f1) alla nuova frequenza (f2) solo se l’emittente che usava tale frequenza f2 la libera, passando alla sua nuova frequenza (f3). Ne deriva che gli spostamenti in frequenza devono essere opportunamente calendarizzati (in un piano chiamato “masterplan”) per limitare al massimo gli effetti sul servizio dovuti a temporanee interferenze. Il primo esempio di questa modalità di gestione del processo di transizione è costituito dalla transizione in Sardegna, il cui masterplan, contenente tutte le indicazioni relative alla data di transizione di ciascuna emittente per ciascuno degli 820 impianti coinvolti, il nome del mux digitale, il canale analogico attuale e quello digitale futuro è stato condiviso con tutte le emittenti, è stato approvato formalmente e ha costituito la base operativa per la pianificazione di tutte le iniziative di comunicazione. I risultati ottenuti dall’elaborazione del masterplan prevedevano che il processo di transizione si svolgesse nell’arco temporale di 15 giorni compresi fra mercoledì 15 e venerdì 31 ottobre 2008, con una sola interruzione nei giorni 25 e 26 ottobre quando non era prevista alcuna transizione. La Sardegna è stata ulteriormente suddivisa in 4 macroaree tecniche, per ognuna delle quali la transizione è avvenuta in un arco di tempo ben definito. Nella Figura 4 sono state rappresentate le principali tappe del passaggio al digitale ad iniziare da mercoledì 15 ottobre, quando la sola Sardegna meridionale cominciava ad essere interessata dalla transizione, fino a venerdì 31 ottobre quando per tutti i 377 Comuni sardi si è conclusa la transizione. I giorni delle transizioni e le corrispondenti macroaree geografiche sono indicati nella Tabella 1 riportata nella pagina successiva. Il masterplan ha costituito, quindi, il punto di snodo per la pianificazione di tutte le attività 15 ottobre 18 ottobre 23 ottobre 27 ottobre 29 ottobre 31 ottobre Figura 4. Tappe principali della transizione in Sardegna. Nelle immagini i comuni evidenziati in BLU hanno iniziato il processo di passaggio al digitale e quelli in VERDE ricevono solo in digitale


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