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Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 2 - 2009 113 Quindi ad esempio: la navigazione web, la posta elettronica, le linee chat, l’home banking, il commercio elettronico, compresi altri servizi a valore aggiunto come il video on demand. A questi servizi si aggiungono i tradizionali programmi tv e radio. Una rete IP è aperta ad ogni futura evoluzione e presenta un solo limite legato alla quantità di servizi fruibili contemporaneamente che dipendono dalla larghezza di banda della rete stessa. Multicast e IGMP Se il mondo televisivo e radiofonico tradizionale utilizzano la modalità Broadcast per diffondere i contenuti, i moduli IP di FTE adottano la modalità Multicast. Questa modalità consente di inviare un programma televisivo soltanto agli utenti richiedenti. Una rete Multicast è dunque formata da un gruppo definito di client (o di prese di utente) in grado di interpretare un flusso dati di tipo Multicast: questo gruppo può variare dinamicamente nel tempo in quanto i client entrano nel gruppo solo nel momento in cui richiedono il programma e ne escono quando quel programma non è più richiesto: praticamente i client sono accomunati dal fatto di aver richiesto lo stesso programma televisivo. Ovviamente quando l’utente cambia programma, verrà assegnato ad un altro gruppo di utenti che hanno scelto di vedere lo stesso contenuto. Per poter gestire la modalità Multicast, una rete IP deve essere in grado di supportare il protocollo IGMP; ciò implica che gli switch utilizzati per distribuire il segnale su più prese di utente devono essere IGMP compatibili. L’IGMP (Internet Group Management Protocol) è un protocollo per la gestione dei gruppi Multicast; lo switch IGMP nel nostro caso riconosce il traffico di tipo Multicast (contenete uno o più servizi come programmi audiovideo) generato dalla centrale e smista una o più copie del contenuto solo all’utente o agli utenti che ne fanno esplicita richiesta. Grazie a questa caratteristica la larghezza di banda impegnata in rete sarà ridotta e la banda sarà occupata solo dai contenuti richiesti dagli utenti che richiedono il servizio; inoltre sarà possibile realizzare una rete con un numero di client sufficientemente grande. Ogni presa di utente sarà collegata direttamente allo switch IGMP con un proprio cavo (con connessione RJ45) che distribuirà soltanto i servizi richiesti. La centrale IP di FTE Sono disponibili quattro moduli, con o senza Common Interface: due per la ricezione satellitare (IPS 310 e IPS 310CI) e due per quella DTT (IPT 310 e IPT 310). Ogni modulo è in grado di convertire un transponder satellitare oppure un multiplex DTT terrestre e genera 8 programmi IP (canali televisivi, radiofonici oppure un misto dei due). Ad ogni programma IP viene assegnato un indirizzo IP statico di tipo Multicast. Il totale degli 8 programmi occupa una banda di 40 Mbit/s, 5 Mbit/s per ogni servizio. L’impianto deve essere dimensionato in funzione del numero di programmi richiesti. Per ogni 8 programmi (terrestri o satellitari) si dovrà inserire nella centrale di testa un modulo dedicato. Il numero di prese di utente dovrà essere dimensionato in funzione dello switch IGMP che verrà impiegato. In teoria non c’è limite al numero di utenti che possono accedere ad ogni singolo programma presente nella centrale di testa: i limiti pratici sono dato dal numero di porte disponibili sullo switch IGMP e dalle distanze tra i vari dispositivi della rete. L’uscita di ogni porta dello switch IGMP dovrà essere collegata alla presa d’utente. Quest’ultima potrà comprende un secondo switch per connettere più dispositivi IP (decoder, internet, telefonia, ecc.). Come si vede dai due schemi di applicazione, la distribuzione RF (a sinistra) si basa su derivatori/multiswitch per distribuire a tutte le prese di utente i segnali ricevuti in centrale. Quella IP, invece, utilizza lo switch IGMP


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