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Conoscere Super Hi-Vision: premiato il CRIT L’ SHV è lo standard che succederà all’attuale HDTV. BTF, un gruppo di studio frutto di un’alleanza dei centri di ricerca degli enti televisivi, fra i quali la nostra RAI, durante lo scorso IBC ha ricevuto un premio speciale per il lavoro svolto. L’SHV, inizialmente sviluppato dalla giapponese NHK, è una delle attività promosse nell’ambito del gruppo BTF (Broadcast Technology Futures): una alleanza dei centri di ricerca degli enti radiotelevisivi, fra i quali quelli di NHK, BBC e Rai che collaborano alla dimostrazione, in seno all’EBU. L’SHV unisce immagini costituite da 7.680 x 4.320 pixel (“sedici volte” quelle offerte oggi dall’HDTV) con un audio immersivo costituito da 22.2 canali. Durante la scorsa IBC sono state effettuate dimostrazioni, anche per mezzo dei satelliti Eutelsat, da un server localizzato a Torino presso il Centro Ricerche della Rai, di filmati “Tv Alta Definizione”: tutti i segreti della nuova televisione di Carlo Solarino 62 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 2 - 2008 convertiti in un formato ridotto, “solo” quattro volte quello dell’HDTV, adatte a display LCD da 3.840 x 2.160 pixel. Per questa prima dimostrazione pubblica di SHV è stata utilizzato il DVB-S2, sviluppato nel 2003 dal gruppo DVB guidato dalla Rai. Il bit-rate del segnale SHV, nel formato utilizzato per la dimostrazione, era pari a 24 Gbit/s: nel caso della diffusione via satellite era compresso in MPEG-4 AVC a circa 140 Mbit/s, organizzato in due flussi MPEG da 70 Mbit/s e trasmesso da due transponder da 36 MHz. Il centro ricerche e innovazione tecnologica della Rai di Torino (CRIT) è diretto dall’Ingegner Alberto Morello. Organizzato in due parti, di cui la prima di carattere teorico (Immagini, segnali e standard) e la seconda dal taglio pratico (Le apparecchiature), questo utile manuale propone con dovizia di approfondimenti e chiarimenti un completo scenario sulle risorse dell’HD, spiegando in particolare come tutti i suoi parametri siano compatibili con la televisione in definizione standard, senza determinare trauma alcuno nella transizione dalle vecchie alle nuove immagini. E ciò è valido sia per le case di produzione, sia per il singolo operatore che può puntare sui nuovi camcorder HD, senza precludersi realizzazioni e interventi in SD. Nella panoramica sulle apparecchiature vengono affrontate tutte le fasi di produzione, ripresa, registrazione, montaggio e riproduzione, spingendosi anche nell’home theater e nei lettori ottici. Uno specifico capitolo è poi dedicato al cinema digitale. Il nuovo manuale si indirizza agli operatori professionali coinvolti sia in aspetti creativi che in attività tecniche e commerciale ma tiene soprattutto presente l’ampio e vivace pubblico dei giovani – studenti professionali, appassionati di buon livello, video-maker indipendenti – che, grazie alle evolute caratteristiche delle nuove immagini, potranno meglio esprimere le loro idee e suggestioni. L’autore, laureato in Fisica e specializzato in tecnologie cinematografiche e televisive, è giornalista, direttore di collane video e testate specializzate e opera come consulente per istituti di ricerca e importanti marchi internazionali dell’audio video. Da alcuni anni svolge intensa attività di docenza universitaria e formazione, apportando alle sue lezioni la vena divulgativa di una profonda esperienza diretta. Vertical Editrice - Pagg. 184 € 24,00 solarino.vertical@tiscali.it


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