Page 31

TvDig2_copertina_ok.indd

* A cura di Claudio Pavan, Presidente Unione Regionale Antennisti Confartigianato Lombardia e Membro segretario SC 100D del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). L’SC 100D è il Comitato che si occupa delle Norme e delle Guide per gli impianti d’antenna Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 2 - 2008 31 Dall’analogico al digitale I soggetti che per primi devono attivarsi per facilitare il passaggio dall’analogico al digitale, sono gli amministratori di condominio, i quali dovranno richiedere a un responsabile tecnico con i requisiti necessari per operare su impianti d’antenna la stesura di un libretto d’impianto, ovvero la “carta d’identità” dove saranno riportate le specifiche delle tre parti: Parte aerea, Terminale di testa, Rete di distribuzione. Nel documento redatto dovrà essere indicata la “perdita d’impianto” (Figura 1), parametro utile per la gestione ottimale dei segnali da distribuire. Ricordiamo che il DM 11-11-05 prevede che in un impianto centralizzato d’antenna siano distribuiti “tutti” i segnali classificabili come “primari” (cioè con un livello di campo elettromagnetico secondo quanto previsto dalle norme con le modalità descritte nella Guida CEI 100-7/A “Determinazione dei segnali terrestri primari; note esplicative relative al DM 11-11-2005”) presenti nella zona di ricezione. Confartigianato ha organizzato e organizzerà, avvalendosi anche di collaborazioni con le case produttrici e con primarie agenzie formative, incontri sul territorio per aiutare i soci antennisti a “crescere” professionalmente attraverso momenti di informazione e di formazione. I momenti in cui gli associati si incontrano presso le sedi territoriali di Confartigianato sono importanti anche per uno “scambio” di esperienze che costituiscono un arricchimento professionale e umano. Libretto d’impianto - Rete di distribuzione Sarà determinante verificare e conoscere: – lo schema della rete di distribuzione TV; nel caso non fosse disponibile è consigliabile farlo redigere previo un sopralluogo; – la “ricostruzione” precisa dello schema d’impianto, sia delle parti comuni che delle unità abitative consente di capire se e dove possono presentarsi problemi di ricezione facilitando gli interventi risolutivi. Importante l’indicazione delle scatole di derivazione, dove sono dislocate e la loro accessibilità; – distribuzione in cascata passante di appartamento in appartamento; – quanti montanti collegati allo stesso terminale di testa; – quanti appartamenti sono “serviti” dallo stesso montante; – quante prese TV per ogni appartamento, collegate alla stessa montante con indicazione dei casi in cui la presa è “inaccessibile” per la presenza di mobili fissi..... Distribuzione in derivazione, montante sulle scale con derivazione ai piani – numero di scale e montanti collegati allo stesso terminale di testa; – numero di piani e caratteristiche dei derivatori presenti nei vari piani; – numero di appartamenti per ogni piano; – numeri di prese per ogni appartamento; – tipologia distributiva all’interno degli appartamenti. Distribuzione mista Descrizione o rappresentazione schematica della rete di distribuzione con indicazioni dei collegamenti, delle prese, dei derivatori e/o partitori presenti. In tutti i casi è opportuno che vengano indicate le lunghezze del cavo per le varie tratte e la tipologia del cavo presente (meglio se si indica la marca e il modello) con riferimento almeno alle tre caratteristiche seguenti: – lunghezza, diametro esterno e sezione del conduttore centrale; – tipologia della schermatura, doppia o singola; – tipologia del dielettrico, espanso o compatto.


TvDig2_copertina_ok.indd
To see the actual publication please follow the link above