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Tre domande ad Angelo Sessa Come è nata la passione per questi cimeli? «Questo mondo mi ha sempre affascinato, ma non avevo mai messo a frutto questa voglia di recuperare dei pezzi di tecnologia del passato. Fino a quando, un giorno, ho iniziato a raccogliere i primi dispositivi e, via via, è cresciuta in me la voglia di collezionarne sempre di più fino a realizzare quanto oggi è esposto nel museo di Imperia». Nella sua ricerca ha dato ampio spazio alle invenzioni di Guglielmo Marconi… «Assolutamente sì! Prima di scoprire tutto quello che Guglielmo Marconi aveva ideato, però, ho dovuto documentarmi di tutto punto, studiando la sua storia e leggendo diversi libri. Quando ho avviato questa ricerca, infatti, non ero al corrente di quello che Marconi aveva realizzato, a tal punto da rimanerne affascinato. Da lì in avanti, ho pensato che una delle mie missioni sarebbe dovuta essere quella di andare alla scoperta di quante più apparecchiature Marconi avrei potuto trovare da collezionare. E così è stato». Quanto le costa mantenere funzionante gran parte di questi dispositivi? «Potrei dire nulla, se penso alla passione che mi ha sempre guidato ad avere un contatto diretto con questi prodotti. Certo, comporta un gran impiego di tempo, ma è inimmaginabile la sensazione che si prova nell’accendere un dispositivo e vederlo perfettamente funzionante. È come fare un tuffo nella storia». Museo “VOCI NELL’ETERE” Salita Garzini, 5 - Oliveto (Imperia) Tel. 0183 294988 Visite su prenotazione il sabato dalle 10 alle 12 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2013 61 I tre volumi dedicati alla collezione di Angelo Sessa della nascita del fisico bolognese. Proprio in quella circostanza, il presidente della Fondazione, dopo una visita al mio museo, ha deciso di affiliarlo alla stessa Fondazione Marconi. Un ambito riconoscimento, non semplice da raggiungere, che testimonia il valore del materiale raccolto». Un angolo di storia da visitare Sono passati sei anni dall’apertura del museo VOCI NELL’ETERE, e ancora oggi è possibile prendere visione di questi cimeli, visitandone la struttura di sabato. «È sempre emozionante vedere l’interesse delle persone nel vedere questi dispositivi che hanno segnato la storia della comunicazione a livello mondiale – conclude Angelo Sessa. Tutti i dispositivi, o quasi, sono funzionanti e sono regolarmente controllati e mantenuti in un ottimo stato di conservazione. Naturalmente, dopo tanta ricerca, non posso che ritenermi soddisfatto di essere riuscito a portare a compimento quello che nel tempo è diventato un sogno da realizzare». Cimeli unici Tra i dispositivi raccolti da Angelo Sessa, spiccano alcuni pezzi di rara fattura, che impreziosiscono maggiormente tutta la collezione. Tra questi una radio molto particolare: «Poco tempo fa sono riuscito ad acquisire una radio particolare – ci svela Angelo Sessa - usata dal comandante Umberto Nobile nella spedizione al Polo Nord del 1928. Si tratta esattamente di una Burden mk4, grazie alla quale i componenti della spedizione caduti in disavventura sono riusciti a ricevere i soccorsi. Un dispositivo che rappresenta realmente un pezzo di storia, basti considerare che è un pezzo talmente raro che se ne conosce l’esistenza al mondo solo di un secondo esemplare, conservato in un museo di La Spezia. Il museo conserva altri pezzi unici, tra cui spicca addirittura il primo transistor costruito al mondo, ideato dagli americani e denominato Regency TR1». Molti dispositivi sono rappresentati da pezzi rarissimi se non unici al mondo.


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