Page 28

SI_TV0313_rivista-online

Digitale Terrestre SEGNALI DIGITALI Misure a Radiofrequenza* L’articolo passa in rassegna le varie misure da condurre e i parametri da rispettare spiegando, ove sia necessario, i diversi comportamenti di un segnale digitale rispetto ad uno analogico. FIGURA 1. SPETTRO A RADIOFREQUENZA Sulla sinistra lo spettro di un segnale analogico, 1 programma per ogni canale; si distinguono le portanti video, audio e colore. A destra lo spettro di un segnale digitale, molti programmi per ogni canale. Non si distinguono i singoli contributi. La differenza tra un segnale analogico e uno digitale è evidente: il segnale digitale è composto da migliaia di portanti, tanto da dare l’impressione di uno spettro continuo. Ognuna di queste portanti è modulata in ampiezza e fase, singolarmente e indipendentemente dalle altre, e porta con sé una parte del contenuto totale delle informazioni: Il decoder, poi, dovrà interpretare e ricomporre tutte le informazioni, traducendole in segnali video, oltre a sintonizzare il programma selezionato dall’utente. La differenza principale fra questi due segnali che interessa un tecnico installatore sta nella misura del campo ricevuto; è bene esaminare la differenza per capire come stanno le cose. Segnale Analogico: si misura la tensione della sola portante video e la si esprime in un’unità di misura. La più conveniente, e adottata da quasi tutti, è il dBμV. Ricordiamo che 60 dBμV corrispondono al famoso 1 milliVolt, numero magico che esprime il livello ideale per fare funzionare un TV analogico. Segnale Digitale: si misura la potenza di tutto il canale, facendo la somma della potenza di ognuna delle portanti (potenza, non tensione). Per logica, l’unità di misura dovrebbe essere il milliWatt, o meglio il dBm (0 dBm = 1 milliWatt), ma si preferisce utilizzare ancora il dBμV per comodità, dove: 0 dBμV = 1 microVolt 28 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2013 Channel power La Figura 2 illustra quello che si vede espandendo lo spettro delle singole portanti. Naturalmente questa visualizzazione è possibile solo con alcuni analizzatori di spettro, data la risoluzione di banda richiesta. La funzione che ci permette di conoscere la somma delle potenze delle varie portanti si chiama Average Channel Power o Potenza Media del Canale. Mentre negli analizzatori professionali si possono scegliere varie modalità per la misura, negli analizzatori portatili essa è fissa e sempre attiva per la misura della potenza media a radiofrequenza. Perché viene adottato questo strano modo per misurare la potenza come somma? Perché ogni piccola portante porta con sé un pezzo dell’intero multiplex, e la bontà del segnale dipende da tutto l’insieme. È possibile, e lo vedremo più avanti, perdere anche una parte delle portanti, o averne alcune di livello molto basso, ma ciò che conta è la potenza dell’insieme. Diversi misuratori in commercio compiono questa misura in vari modi, calcolando la media mediante la suddivisione dello spettro in varie parti e poi facendo la somma delle potenze parziali. Comunque il risultato che ne deriva è la potenza media, detta RMS (valore quadratico medio).


SI_TV0313_rivista-online
To see the actual publication please follow the link above