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Marketing 18 Il primo vero tema, infatti, è quello spesso sottovalutato dell’obiettivo con cui entriamo nel mondo dei Social Media. Perché una cosa è avere una pagina personale (e gestirla, soprattutto) su Facebook e un’altra avere quella aziendale. Se non alimentiamo regolarmente il nostro profilo personale; se, magari, con quella battuta che abbiamo messo on line siamo stati poco divertenti, bè, certo è sicuramente antipatico; ma probabilmente sarà molto più semplice recuperare in quel contesto (in fondo, quelli linkati a noi sono ‘amici’, più o meno diretti) che salvare da una svista, da un errore o semplicemente dalla pubblicazione di una notizia poco interessante la pagina aziendale, rappresentativa, cioè, del nostro marchio, della nostra attività. La differenza risiede, innanzitutto, nel tempo, nelle energie e nelle risorse che le due situazioni possono richiedere. Un aspetto però le accomuna: l’importanza di aver ben chiaro l’obiettivo con cui, con lo strumento ‘media’, si vuole agire. Perché si è su Facebook? Qual è l’obiettivo con cui vi siete registrati? Come individuo, magari perché ‘ce l’hanno tutti’, ‘me l’ha aperto mia figlia…lei è sempre sul suo iPhone!’ o forse perché ‘così posso seguire la mia squadra di calcio!’. Certo, ognuno ha le proprie motivazioni. Importante poi è agire secondo queste e quindi postare – allegare- condividere secondo le motivazioni che abbiamo. Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2013 Social Media?… Social Business Quando si parla di azienda e di marchio, le motivazioni sono necessariamente quelle di ‘strumento di business’. Come accade per le scelte, per esempio, relative alla pubblicità o all’ampliamento del portafoglio prodotto: è uno strumento che risponde alle esigenze (meglio, opportunità) di gestione della nostra attività commerciale. La prima domanda da porsi è: a cosa serve, nella gestione della mia attività, adoperare i Social Media? Cosa posso ottenere a vantaggio del mio business? Chiarito l’obiettivo, ci sarà la scelta: quale media. Perché non tutto è opportuno, coerente con il nostro marchio, con il nostro posizionamento, con le nostre risorse a disposizione. Un piccolo esercente, che opera in una zona ben limitata, magari in un quartiere cittadino, non andrà mai in onda sulla tv generalista, magari in orari di punta, con un costoso spot pubblicitario per comunicare il nuovo orario di apertura: probabilmente, investirà più opportunamente (economicamente) con un’inserzione su un giornale o un’emittente radio o tv locale. In fondo, è una scelta che possiamo definire ‘di buon senso’, prima ancora che economica: da quello che investo, cosa posso ottenere, in relazione all’obiettivo che mi ero posto. Ecco, la scelta dei Social Media non dovrebbe mai tradire lo stesso principio di ‘buon senso’. Anche se abbagliati dal basso costo di investimento iniziale, storditi dalle voci per cui tutti dicono “fallo! Lo fanno tutti”, dovremmo sempre pensare: rispetto a quello che voglio ottenere, quanto è opportuno usare questo strumento e cosa devo investire perché questo strumento agisca (e reagisca) con successo? Perché gestire con successo una pagina di FB, un canale su Youtube, un account di Twitter richiedono coerenza, competenza, consistenza. Si ringrazia per il contributo Alessandra Tacconelli consulente marketing e comunicazione. atacconelli@hotmail.com


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