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Sicurezza sul lavoro DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Il valore impagabile dei DPI L entamente, sta diffondendosi la cultura che valorizza l’importanza i dispositivi di protezione individuale, soprattutto per chi pratica un lavoro aereo come gli installatori d’antenna. Il tema della sicurezza del lavoro, purtroppo, è sempre un tema d’attualità. Non tanto per i risvolti positivi come potrebbe essere la nascita e il rafforzamento di una cultura della sicurezza quanto per l’accadere di eventi tragici che colpiscono i lavoratori e le loro famiglie. Secondo il rapporto INAIL, nel 2009 si sono verificati 790mila infortuni, dei quali 1.050 mortali con un impatto socio economico di circa 45 miliardi di euro, pari al 3% del PIL. Può apparire ingeneroso citare aspetti di natura economica di fronte a situazioni tragiche che colpiscono profondamente e direttamente persone, colleghi e e loro famiglie ma è corretto, per affrontare il problema nel suo complesso, tenere presente come il costo reale di un infortunio sul lavoro sia nettamente più elevato del semplice rimborso del salario di base dell’infortunato e delle spese sanitarie conseguenti all’infortunio. I costi di un infortunio Nel complesso, il costo di un infortunio è costituito globalmente dai seguenti fattori: – costi diretti dell’infortunio, a carico dell’azienda; – costi indiretti dell’infortunio, a carico dell’azienda. Per esempio danni a macchine e attrezzature; danni ai materiali in lavorazione; formazione di un sostituto ecc.; – costi a carico dell’infortunato. Per esempio la perdita di salario per eventuali straordinari durante il periodo di assenza dal lavoro; perdite economiche di altri membri della Comprende i dispositivi per la protezione dai rischi fisici di modesta entità e sono di semplice progettazione Riunisce i Dispositivi studiati per la protezione da danni gravi e/o permanenti e dalla morte come, ad 12 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 2 - 2010 famiglia che devono rinunciare al loro lavoro per assistere l’infortunato; influenze negative determinate da mutilazioni temporanee o permanenti, come nelle condizioni di vita e psicologiche dell’infortunato. L’aspetto legislativo e di prodotto Finora si è cercato di valutare questo enorme fenomeno, spesso sottovalutato e sottostimato (il lavoro nero e gli infortuni non dichiarati) affrontando il tema sotto due aspetti: legislativo e di prodotto. Dal punto di vista legislativo prima il D.Lgs. 626/94 e poi il successivo Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 81/08 hanno creato un sistema di ruoli, valutazioni, piani e responsabilità anche penalmente sanzionate che dovrebbero imporre il rispetto delle regole di sicurezza, non ultima quella relativa all’utilizzo di adeguati dispositivi di protezione individuale (noti anche con l’acronimo DPI). Il D.Lgs. 81/08 è noto anche con l’acronimo TUSL, che ha riformato, riunito e armonizzato, abrogandole, le disposizioni dettate da numerose precedenti normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, attuando le direttive comunitarie sul tema. I DPI, molto spesso trascurati sia dai LE CATEGORIE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Prima Categoria (contatti, urti con corpi caldi con temperatura non superiore ai 50°C, vibrazioni e radiazioni tali da coinvolgere organi vitali e/o da provocare danni permanenti) Seconda Categoria Raggruppa tutti i dispositivi che non sono stati considerati nella Prima e Terza Categoria Terza Categoria esempio, caschi, visiere, apparecchi respiratori filtranti, DPI per la protezione dal rischio elettrico, da cadute dall’alto e da temperature non inferiori a 100°C


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