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Case History abbiamo messo in piedi un team di lavoro composto da gente esperta con una maturata esperienza alle spalle, composto da responsabili informativi, programmatori, nonché responsabili hardware, impiantisti elettrici, progettisti, ecc.». Intelligenza distribuita con oltre 500 dispositivi Come un vero e proprio puzzle tecnologico, tutte le isole presenti all’interno delle aree espositive sono dotate di un impianto progettato per ogni esigenza e tarato meticolosamente per fornire l’effetto emozionale al visitatore. In un locale tecnico del MUSE è stato collocato un server centralizzato per accensione, spegnimenti e relativi controlli degli apparati multimediali, compresi i settaggi dei relativi cicli di lavoro dei dispositivi, soprattutto come nel caso specifico dei PC. Ne è risultato un sistema tipicamente di digital signage, se consideriamo che collegati in rete ci sono oltre 500 dispositivi, tra media player, pc, monitor, touchscreen, video proiettori, videocamere, ecc. «Nel caso del MUSE l’intelligenza è stata distribuita da cima a fondo in tutto il museo – spiega Nicolosi. Ogni dispositivo, dovendo rispondere a dei canoni prestabiliti ha superato una rigida selezione: massima efficienza, basso consumo, dimensioni ridotte, durata, ecc. Sotto l’attenta analisi del Comitato Scientifico, sono state allestite oltre 100 isole, contenenti più di 250 exhibit, ad ognuno delle quali è stato associato un 72 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2013 curatore scientifico, proveniente dagli ambienti universitari. Tutto meticolosamente testato più volte, dai PC ai media player video allocati vicino ai punti d’informazione o sotto i tavoli di vetro, dai monitor di spessore minimo, da 29 mm con tecnologia IPS, ai videoproiettori altamente luminosi e capaci di rispondere a prestazioni di lunga durata, dalle pellicole multitouch, applicate su vetro, agli schermi olografici, di diversi dimensioni inseriti da cima a fondo in mezzo ai cavi di acciaio del grande vuoto centrale. Senza tralasciare il sistema di sicurezza, per il quale abbiamo integrato 10 telecamere aggiuntive». Impianto Audio Nel museo si contano circa 50 diffusori acustici, per i quali è stata effettuata una calibratura molto particolare ed accurata, essendo notoriamente un’operazione complessa riuscire ad armonizzare bene il suono e riprodurre un buon audio in un ambiente disseminato di lastre di vetro. Oltre ai cinquanta altoparlanti, sono stati utilizzati inoltre 10 diffusori acustici direzionali, che corrispondono ai dieci proiettori laser installati nelle parte centrale del museo. Sincronizzati con lo spostamento delle immagini, questi diffusori gestiscono il suono che arriva da ogni piano e contribuiscono a far percepire meglio il movimento delle immagini. In questo modo, in uno spazio che gioca sulle trasparenze come quello della parte centrale del museo, l’effetto provocato dal vedere delle immagini e percepirne il movimento anche dal suono risulta ad alto impatto emozionale. Grazie al supporto tecnologico, il percorso di visita del museo diventa immersivo ed emozionale. Sono circa 70 i monitor installati nel museo. Nell’immagine il display da 80” di Panasonic.


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