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Fiere & Manifestazioni numero dei giorni nei quali sviluppare la manifestazione, ecc. È un’ipotesi che abbiamo valutato, ma crediamo che da qui in avanti registreremo sì una crescita, ma con un incremento percentuale ridotto, fino ad arrivare ad un tetto massimo che si aggirerà intorno alle 55mila presenze. Pertanto decideremo di anno in anno quale sia la cosa migliore per lasciare tutti soddisfatti, dagli organizzatori agli espositori, passando dai visitatori». Alla luce del crescente flusso di visitatori, avete mai pensato di integrare la formula e proporre roadshow europei durante l’anno? «È un aspetto che abbiamo tenuto in considerazione e che intendiamo sviluppare nel migliore dei modi. Ci siamo già mossi, infatti, nella direzione dei roadshow, realizzandone alcuni per aiutare i mercati delle aree più deboli, soprattutto nell’Europa dell’Est. Attenzione però: queste operazioni non sono promosse per replicare l’ISE in ogni paese. L’Integrated Systems Europe è una manifestazione unica e verrà sempre realizzata una volta all’anno; sono le stesse aziende che lo chiedono, esprimendo la volontà di avere un unico importante evento che diventi punto di riferimento di anno in anno. Piuttosto, operazioni del genere vengono realizzate in luoghi specifici e pensate per affrontare mercati di nicchia, come ad esempio l’evento recentemente dedicato allo Smart Building. Non solo, per incidere maggiormente e comunicare nel migliore dei modi, riteniamo che ognuno di questi eventi debba essere prodotto in lingua locale. A tal proposito, stiamo valutando l’idea di toccare diversi paesi, compresa l’Italia, anche se al momento non sono in grado di stilare un calendario vero e proprio». Il mercato Audio Video Aprendo il ventaglio del mondo Audio Video e guardando all’Europa, qual è lo stato di salute del nostro mercato? «Tutto sommato il mercato in questo momento si presenta molto stabile, probabilmente la sofferenza maggiore è creata dal fatto che molti investimenti sono 58 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2013 stati fatti prima che la crisi colpisse il pianeta; pertanto, attualmente quegli investimenti rimangono e tutte le aziende devono fare i conti con una nuovo assetto economico. Se pensiamo al mercato AV Pro, oggi i paesi trainanti sono il Regno Unito, la Germania, la Francia e la Scandinavia; quello dell’Italia è un buon mercato e attualmente figura in crescita, mentre la Spagna così come la Grecia stanno attraversando un momento di difficoltà, ma sono sicuro che presto invertiranno la rotta. Infine, a mio avviso ben presto faranno capolino tutti gli stati dell’Europa dell’Est». Superato questo momento, l’Europa potrà raggiungere un livello di sviluppo paritario tra le nazioni che la compongono? Se sì, quando? «Difficilmente si potrà raggiungere una condizione simile, perché presumo ci saranno sempre delle differenze di sviluppo. Basti pensare alla stessa nazione italiana, la differenza tra lo sviluppo del nord Italia e quello dell’area meridionale è sempre esistita. Di riflesso, ragionando ad ampio raggio, penso che allo stesso modo l’Europa viva una condizione simile. Inoltre, attualmente è difficile fare una previsione in merito a quando rivedremo una completa ripresa del mercato. Oggi ci sono già dei segnali importanti che costituiscono i primissimi step per riavviare il volano. Tutto dipende dagli investimenti delle aziende che negli ultimi tempi hanno registrato una sorta di appiattimento. Ad ogni modo, quello di oggi è un mercato vivo, con delle forti potenzialità e nuovi settori da esplorare. È questo che ci spinge ad aiutare tutti gli attori di questo mondo e stimolarli a lavorare per lo sviluppo del mercato». Un momento della conferenza di presentazione dell’ISE 2014, svoltasi a Monaco alla presenza dei giornalisti.


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