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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2013 47 Queste apparecchiature vengono applicate in maniera fissa e sono dotate di una batteria che, di norma, dura oltre 10 anni. I dati dei consumi rilevati possono essere letti a distanza da un PC portatile (nel giroscale del condominio in modalità wireless), senza quindi accedere ai locali dell’appartamento dove sono installati i ‘ripartitori’. L’apparecchiatura, una volta installata, viene tarata secondo gli elementi del calorifero: una banca dati, alimentata dai produttori di caloriferi, contiene le dimensioni e la marca di ciascun modello. Su ogni calorifero, insieme al ripartitore di calore, devono essere installate le valvole termostatiche e i detentori. Le valvole termostatiche hanno una ghiera numerata e permettono quindi di chiudere o aprire i caloriferi, impostando un livello di temperatura, su una scala normalmente da 0 a 5. Raggiunta la temperatura desiderata, la valvola chiude l’ingresso di acqua calda nel calorifero. Lo scopo è di poter tarare in ogni ambiente la temperatura desiderata, sostanzialmente riducendo il riscaldamento negli ambienti meno abitati, ma anche contenendo il riscaldamento alla temperatura desiderata. Sono le cosiddette valvole termostatiche manuali: in questo caso l’utente imposta sulla ghiera della valvola termostatica l’apertura o la chiusura della stessa, che rimane poi fissata come livello di termostatazione desiderato. Normalmente questa impostazione si esegue ad inizio riscaldamento, dimenticandosi poi della stessa. Pensiamo agli anziani, pensiamo a coloro che sono spesso fuori casa, ecc. Le valvole termostatiche motorizzate Il maggior risparmio energetico, però, lo si otterrebbe scegliendo un’ulteriore funzionalità, raggiungibile con valvole termostatiche motorizzate, dotate cioè di un’elettronica, alimentata da batterie con autonomia di diversi anni, che permettono di chiudere o aprire la valvola, in funzione di temperature desiderate nei locali e impostate in un ‘cronotermostato’ ambiente. Il cronotermostato, in effetti, è un programmatore di accensione e spegnimento del calorifero, con calendario giornaliero/ settimanale, che permette di indicare, quindi un ‘set point’ e cioè la temperatura che si desidera avere di notte, come preriscaldamento, come La nuova norma tecnica Uni 10200 È stata pubblicata la nuova versione della norma tecnica Uni 10200. Una norma che fornisce i criteri per una corretta ed equa ripartizione della spesa per la climatizzazione invernale e per l’acqua calda sanitaria nei condomini serviti da impianto termico centralizzato o da impianto di teleriscaldamento. L’aggiornamento offre maggiori garanzie ai condomini, grazie a un’adeguata documentazione da fornire a ciascuna unità immobiliare e permette di calcolare meglio la ripartizione della spesa totale. La nuova Uni 10200:2013 introduce una maggior trasparenza nella gestione. «Perché prevede che nella prima stagione di attività dell’impianto il responsabile fornisca agli utenti un prospetto previsionale della spesa totale per climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria. Infatti, i condomini non devono ricevere informazioni solo sul funzionamento dell’impianto di contabilizzazione e sul suo corretto utilizzo ma anche, nel dettaglio, sui consumi e sulle relative voci di spesa, sulle potenze termiche installate, sui millesimi e sulle prestazioni energetiche». Dal punto di vista tecnico, una novità risiede nella stima del consumo involontario dovuto alle dispersioni della rete di distribuzione. Dispersioni che influiscono sulla spesa della quota fissa. Un’altra novità riguarda i cosiddetti millesimi di riscaldamento. «La nuova Uni 10200 prevede che siano riconducibili ai millesimi di potenza termica installata o ai millesimi di fabbisogno di energia utile, calcolati secondo le specifiche della UNI/TS 11300 (in sostanza solo l’energia che fa lavorare l’impianto nella singola unità immobiliare, ndr). Nella versione precedente contavano solo i primi: ora è stato introdotto un criterio più equo». temperatura normale, come temperatura di attenuazione durante le ore di intervallo del lavoro o per le pulizie in casa, e così via. Chi si reca al lavoro, ad esempio, può spegnere il riscaldamento in casa e programmare che si riaccenda due ore prima del rientro, per ritrovare la casa calda, o chi desidera, può impostare il riscaldamento con diverse temperature in diverse zone della casa, per esempio nell’area notte e nell’area giorno. Così facendo, è ovvio, è possibile risparmiare molto: si stima anche il 30%-40% del costo relativo alla propria quota riscaldamento, rilevata e quindi ripartita dai conta-calorie su ogni termosifone. Generalmente, all’atto della configurazione del sistema di ripartizione dei consumi in


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