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Tra noi e i Social: qualche suggerimento spiccio… 1. I social media non sono casa tua. Sei un ospite. Ci sono regole che non fissi tu. Conoscile per usarle al meglio. Magari come anticamera per portare le persone davvero a casa tua (il tuo sito, la tua showroom). 2. I Social Media sono uno strumento: in quanto tale devono essere considerati all’interno di una strategia di comunicazione e marketing. Avviare una pagina Facebook, fare un video tanto per fare, è un dispendio senza senso di risorse e tempo, la cui inutilità lascia comunque una traccia perenne in rete. 3. Chiarisci le risorse, gli obiettivi e i contenuti con cui vuoi andare in rete. Stai pronto a misurarne l’efficacia e quindi a modificare le azioni. Identifica, prima, cosa ti aspetti e poi struttura un sistema di misurazione adeguato per quelle che sono le tue esigenze e obiettivi. Vuoi una pagina Facebook che attragga i tuoi clienti per mantenere viva una base da coinvolgere anche per altre attività off line? Preparati a essere editore di contenuti pertinenti, coinvolgenti, con rilasci periodici. Pronto a gestire le lamentele e le critiche, non solo i ‘mi piace’. Prova, sperimenta e monitora! Vuoi diventare un produttore di video su Youtube come tutorial del buon utilizzo dei sistemi che offri? L’utilità, come la sorpresa, la curiosità, il divertimento sono filoni tematici di forte interesse per Youtube. Saranno poi lo share, le visualizzazioni a dirti se i tuoi video hanno saputo cogliere - e in che modo - l’attenzione del target. … ci sono tanti altri social media: la regola resta la stessa. Sono strumenti, devono essere funzionali al piano strategico che hai disegnato, ne devi rispettare le peculiarità. Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2013 25 FB dell’azienda, richiede la capacità di dare una risposta di contenuto tecnico, quindi ci deve essere un canale interno aperto e immediato). Quest’aspetto ci porta direttamente a un altro tema caldo dei social media oggi: la trasparenza. Perché se non è più condivisione ma interazione, se non ci sono più barriere fra dentro e fuori, è ovvio che il tema della trasparenza arriva consequenzialmente. Non in termini di obbligo a svelare chissà quali segreti aziendali, molto più semplicemente nella necessità di fornire risposte adeguate a ciò che accade e a ciò che in rete (anche fuori dalla rete) si dice. Se l’azienda ha riscontrato un malfunzionamento di un prodotto se ne parlerà sicuramente e la rete moltiplicherà queste voci: la trasparenza sottolinea l’opportunità di offrire un’adeguata spiegazione. Gli esperti di Social media dicono, infatti, che “l’engagement (cioè il coinvolgimento) del pubblico non può essere controllato, puoi lavorare per farlo diventare partecipazione attiva”. Clienti e non, i concorrenti partecipano soprattutto nel web, dove senza pareti c’è davvero scarsa possibilità di nascondere (la storia ci dice anche fuori dal web: cambiano solo i tempi della ‘scoperta’). Ecco il senso della trasparenza riaffermata dai social media: molto meglio interagire, spiegando le motivazioni, fornendo il supporto, magari anche chiedendo un aiuto. In questo senso i social media sono davvero un’occasione per tutti, anche per chi non è direttamente attivo. Rappresentano, infatti, una piazza molto interessante e accessibile dove i consumatori – di un prodotto o di una categoria prima ancora di un marchio - si ritrovano a commentare, discutere, confrontarsi in occasioni aperte e fruibili. Si possono identificare ‘quelli che contano’, quelli che, se dicono, giudicano, commentano, in qualche modo segnano il trend. Nella piazza virtuale, si può facilmente monitorare la reputazione di un marchio, il successo o insuccesso di un prodotto, ma anche le aspettative, i desideri, magari non ancora soddisfatti in quel settore. Un’opportunità davvero per l’azienda attenta. Si ringrazia per il contributo Alessandra Tacconelli consulente marketing e comunicazione. atacconelli@hotmail.com


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