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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 3 - 2010 35 articolo a parte. Ci limiteremo così ad affermare che anche gli alimentatori lineari e switching più elaborati non possono ‘curare’ il rumore presente nel cavo di rete. Pertanto osserviamo il rumore corrente (i moderni alimentatori sono di tipo fast switch e il rumore corrente è presente durante i cicli e tra un ciclo e l’altro). L’impatto dei Condizionatori di rete nell’era dell’alta definizione Perché il rumore di rete ha effetto sui componenti ad alta risoluzione? In quale modo si manifesta? Per comprendere meglio il fenomeno, è importante conoscere i progressi registrati dal settore audio-video e confrontare passato e presente. Nell’odierna era digitale ‘ad alta definizione’ non possiamo più accettare supporti compressi e sottoposti a compromessi con una gamma dinamica compresa tra 20 e 50 dB, nonostante utilizziamo ancora abbondantemente la compressione per quegli ambienti rumorosi che traggono maggiore vantaggio da supporti dinamicamente limitati come, ad esempio, locali pubblici e automobili. Tuttavia, file WAV a 24 e 32 bit, SACD, DVDAudio, Blu-ray disk, TV ad alta definizione e radio possono richiedere rapporti segnale/ rumore pari o superiori a 90 dB e tale rapporto determina maggiormente la potenziale gamma dinamica di un sistema. Un rapporto segnale/ rumore compreso tra 80 e 100 dB si avvicina al limite di molti circuiti elettronici. Anche se gli alimentatori dei componenti riducono notevolmente il rumore senza eliminarlo del tutto, non si può avere la pretesa di raggiungere livelli elevati di purezza, perché il rumore stesso si accoppia inevitabilmente ai nostri segnali Audio/Video. In un’era in cui parte del segnale ad alta risoluzione risiede nella gamma dei microvolt, qualunque rumore in eccesso può letteralmente distorcere o annullare una parte significativa del segnale ad alta risoluzione. L’effetto di mascheramento Questo effetto si verifica quando un suono di una certa intensità e frequenza nasconde, ossia maschera, suoni di frequenze vicine e di intensità inferiori. L’effetto mascheramento è proprio della conformazione e del funzionamento dell’orecchio umano, non del maggiore o minore esercizio della facoltà uditiva. Non esistono quindi persone che non subiscano tale effetto percettivo. Quando il rumore di rete si mischia al segnale Audio/ Video e possiede un livello significativamente superiore alla maggior parte del segnale Audio/ Video stesso, una parte del segnale viene perso o, per meglio dire, mascherato/nascosto, cioè non rilevabile dall’orecchio umano. L’effetto di mascheramento può essere descritto come una distorsione che altera le prestazioni. Per rendere percettibile l’idea, è un po’ come posizionare un lenzuolo o un velo sopra un altoparlante, oppure come avere uno schermo video sporco di grasso o polvere. Per affrontare questo problema, i circuiti del filtro di rete (indipendentemente dalla topologia) devono coprire un’ampia gamma di frequenza e devono essere linearizzati in modo che l’effetto di mascheramento sia ridotto, per tutte le ottave critiche, nel modo più uniforme possibile. Negli ultimi decenni sono state implementate molte tecnologie di filtraggio nel tentativo di assicurare la massima risoluzione, tecnologie che hanno prodotto dei miglioramenti significativi. Eppure, in tanti sono ancora scettici e si pongono degli interrogativi. Quale potrà mai essere la differenza nel caso di moderne apparecchiature digitali? L’orecchio e l’occhio umano percepiranno la differenza? Esiste una differenza significativa tra diversi marchi o tipi di tecnologia? A sinistra: grafico dell’analisi del rumore in tempo reale, mostra la curva di attenuazione del rumore di un filtro per rumore AC standard. Si noti la forma irregolare della curva di uscita (linea verde). A sinistra: grafico della stessa analisi utilizzando la tecnologia a filtraggio lineare Furman. Come potete vedere la curva di attenuazione del rumore in uscita è liscia e lineare, senza i picchi di risonanza presenti nel filtro


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