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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 3 - 2010 145 Alimentazione e consumo energetico A differenza di un’abitazione, uno yacht deve produrre autonomamente, durante la navigazione, l’energia elettrica necessaria al funzionamento di impianti e utenze: deve cioè essere indipendente e stand alone. La produzione di energia è affidata a potenti generatori diesel, in grado di erogare potenze elevate, che in certi casi superano i 400 kW, rese disponibili sia a 220 Va.c. che a 24/48 Vc.c. Sistemi di batterie tampone, spesso coadiuvati da UPS dedicati per ciascun impianto, garantiscono la continuità dell’alimentazione. Almeno in teoria. Nella pratica, le problematiche relative all’autonomia elettrica di bordo sono tra le più complesse e devono essere affrontate già in fase di progettazione dell’impianto predisponendo gli opportuni stabilizzatori e gruppi di continuità dedicati. Non è insolito sperimentare fluttuazioni superiori al 10% in corrente alternata, capaci di mettere in seria difficoltà gli UPS “terrestri”, e di dover sopportare brusche interruzioni dell’alimentazione in concomitanza con il passaggio dalla presa da terra presente all’attracco a quella generata a bordo. Fortunatamente, ci sono anche aspetti positivi: sui grandi yacht in particolare, il problema del consumo energetico è relativamente ridotto e non occorre quindi preoccuparsi di realizzare l’impianto utilizzando dispositivi a basso consumo, un aspetto non positivo di per sé che però non costituisce un ulteriore vincolo alla progettazione. Le esorbitanti potenze dei generatori di bordo si rendono in gran parte necessarie per alimentare i complessi sistemi di bordo: dai bow thruster ai sistemi di comunicazione e navigazione, dal condizionamento a elaborati parchi elettrodomestici e sofisticata suite illuminazione. Qualche kW extra richiesto dagli impianti “di cortesia” fa davvero poca differenza! Per il momento, i sistemi di co-generazione, che iniziano a prendere piede in alcune realtà residenziali, ad esempio generatori eolici o fotovoltaici, non rientrano tra le priorità dei proprietari di yacht e non fanno quindi parte degli aspetti da poter tenere in considerazione. Vibrazioni Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le vibrazioni a bordo dei megayacht non costituiscono un problema particolarmente sentito per le apparecchiature tecnologiche in generale. La grande stazza di queste imbarcazioni fa sì che le vibrazioni siano estremamente contenute alle normali velocità di crociera. Per la stessa ragione, anche gli impatti di planata sono praticamente inesistenti. È buona norma adottare comunque alcune precauzioni di base, come ad esempio: cercare di evitare la presenza di ventole e parti in movimento; assicurare saldamente le schede elettroniche mediante colla a caldo; prestare particolare attenzione alle fascettature dei cavi e alla tenuta dei connettori. Nel caso, in particolare, di dispositivi informatici, sarebbe preferibile evitare (o ridurre al minimo) la presenza di hard disk, adottare se possibile array ridondati (RAID) e fare uso di appositi rack ammortizzati. Rumore elettromagnetico Radar e sistemi di comunicazione come UHF, VHF e SSB in genere non portano disturbi se l’impianto è correttamente isolato. Un problema che inizialmente può sorprendere deriva invece ancora dagli spazi ristretti: riflessioni inaspettate dei segnali IR dei telecomandi possono creare interazioni indesiderate tra dispositivi posti in ambienti diversi. Un altro problema piuttosto frequente in presenza di luci al neon è l’insorgenza di interferenze con i comuni “occhietti”, che rendono inutilizzabili i telecomandi IR. In questi casi, la soluzione più affidabile è quella di ricorrere a telecomandi RF o meglio ancora WiFi, più costosi ma in grado di sfruttare tutti i vantaggi della bi-direzionalità. Si ringrazia Nextworks srl per il contributo www.nextworks.it - www.sealux.it


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