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Acustica Progettare una sala Home Theater S copo di questo articolo è valutare quali tecniche di correzione acustica si possono implementare in ambito residenziale per riprodurre il cosiddetto “Effetto Cinema”, senza ricorrere a costose soluzioni, non sempre in grado di dare benefici tangibili. Spesso si tende erroneamente a considerare che la progettazione di una sala Home Theater, dedicata oppure no, abbia il puro scopo di riservare uno spazio alla riproduzione audio e video, considerando anche l’utilizzo di elettroniche e diffusori di alto livello per raggiungere una qualità impeccabile. In realtà la semantica stessa del concetto sta ad indicare che in un ambiente domestico si vogliono ricreare tutte quelle sensazioni che solo la visione al Cinema può dare. Tralasceremo volutamente la questione visiva (schermo grande = Cinema) in questo contesto e ci concentreremo piuttosto sulla parte acustica. A tal proposito possiamo porci una domanda: cosa rende l’esperienza acustica al Cinema così diversa da quella di casa? La domanda nasce spontanea, visto che in ambito privato esistono le stesse potenzialità tecnologiche offerte in ambito professionale, ovvero: audio multicanale, Dolby Digital e DTS, diffusori e subwoofer dall’elevata dinamica nonché elettroniche esuberanti. Ma allora, dove sta la differenza? Il concetto è molto semplice: basti pensare che un determinato punto di ascolto X, posizionato convenientemente rispetto allo schermo, riceve dalle casse acustiche il 40-50% delle onde sonore per diffusione diretta mentre il 50% o più rimanente arriva per riflessione (quindi indirettamente) causando una serie di inconvenienti che affliggono la restituzione sonora finale. Inoltre, poiché ad ogni frequenza sonora corrisponde uno sviluppo della forma d’onda in lunghezza (fino a parecchi metri per le frequenze più basse), vengono a crearsi nella stanza zone 14 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 3 - 2009 di maggiore o minore intensità sonora in base ad una frequenza (o gamme di frequenza) specifica, al punto che in determinati punti la pressione sarà molto meno percettibile. Ciò determina una riproduzione sonora incompleta su determinati parti dello spettro. Diventa così importante, in virtù di questo fenomeno, detto delle Onde Stazionarie (o Modi della Stanza), il posizionamento corretto dei vari punti di ascolto. In una vera sala Cinema tutti queste problematiche, unitamente al controllo dei Tempi di Riverbero e della cosiddetta Auralizzazione, vengono affrontate e risolte nella fase progettuale, mediante una serie di accorgimenti acustici atti a restituire un suono preciso, non sfuocato e dotato della migliore risposta in frequenza possibile, senza rimbombi o imperfezioni, anche se riprodotto con una notevole pressione sonora. Lo scopo di questo articolo è affrontare le varie problematiche per utilizzare totalmente o solo in parte le varie tecniche di correzione acustica anche in ambito residenziale, per riprodurre anche qui il cosiddetto “Effetto Cinema”, senza dover ricorrere a costosi artifici elettronici o prodotti dal costo improponibile, che potrebbero non essere in grado di fornire un beneficio adeguato. Le riflessioni Partendo dal presupposto che una corretta riproduzione sonora deve essere costante per tutto lo spettro udibile (20÷20.000 Hz), diventa importante capire quanto significativo sia il problema delle riflessioni all’interno di


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