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Tecnica SISTEMI NAUTICI Dall’analogico al digitale a pacchetto S i è oramai conclusa un’epoca e se ne sta aprendo un’altra, caratterizzata dall’ipertestualità, dalla multimedialità, dall’interattività e dallo sviluppo delle grandi reti. Analizzeremo di seguito questo passaggio di consegne tra due differenti modalità di trasmissione. Come abbiamo già accennato nell’articolo dedicato ai sistemi integrati per la nautica, il mondo delle installazioni custom ha appena vissuto una rivoluzione della quale non tutti gli operatori del settore sono pienamente consapevoli. Rivoluzione molto simile a quella che negli anni ’70 aveva interessato il mondo delle telecomunicazioni, in occasione della transizione della telefonia dal mondo digitale a quello analogico, prima, e dalla “commutazione di circuito” alla “commutazione di pacchetto”, subito dopo. Facendo le dovute proporzioni, più che altro per l’estensione spaziale dei sistemi coinvolti (geografica nel caso delle tlc, residenziale nel caso dei sistemi integrati), in questo articolo scopriremo quali sono le similitudini e analizzeremo le loro conseguenze per il nostro settore. 124 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 1 - 2010 Comunicazioni analogiche e digitali Ricordiamo che il segnale analogico è così chiamato poiché esso codifica un’informazione mediante una grandezza elettrica la cui variazione è analoga a quella della grandezza fisica da rappresentare (per esempio la pressione dell’aria nel caso di un suono). Nel caso di segnale digitale, invece, il legame tra la variazione elettrica e quella fisica originaria passa attraverso una codifica numerica che può assumere livelli di complessità estremamente variabili: da una semplice rappresentazione binaria dei campioni, come nel caso della codifica PCM, al risultato di un sofisticato processo di compressione, come nel caso di audio in formato AAC o mp3. Nonostante si sia fatto riferimento ai segnali audio, identiche considerazioni valgono anche per quelli video. La codifica analogica dei segnali A/V ha rappresentato per decenni lo standard sia a livello professionale che a livello amatoriale, prima di essere soppiantata da quella digitale in tutti i settori applicativi. IL VIDEO IN MPEG Standard MPEG Risoluzione tipica di lavoro Bit rate medio Applicazioni più diffuse MPEG-1 (ISO/IEC 11172, parte 2) 352x288 1.5 Mbps VideoCD (VCD) 5 MPEG-2 (ISO/IEC 13818, parte 2), main level 720x576 (PAL) 4 - 9 Mbps(15 Mbps max) DVD, DVB-S, DVB-T (DTT) MPEG-2 (ISO/IEC 13818, parte 2) , high level 1920x1152 (max) 80 Mbps max Distribuzione interna contributi televisivi MPEG-4 (ISO/IEC 14496, parte 2) 720x576 (PAL) 2 - 4 Mbps DVB-S2 (sat HD), Apple iPod®, 8192x8192 (max) Sony PSP® MPEG-4 AVC (ISO/IEC 13818, parte 2), 1920x1080 30 - 40 Mbps max BluRay Disc high level (identico a ITU-T H.264)


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