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Connessioni FIGURA 3 Tipo C Chiamato anche “mini HDMI”, viene utilizzato in dispositivi portatili come camcorder HD grazie alle ridotte dimensioni (10,4 mm) pur assicurando la piena compatibilità con il Tipo A per quanto riguarda il numero dei pin e la modalità Single-Link; Tipologie di cavi HDMI Con l’avvento della versione 1.3, i cavi HDMI sono stati divisi in due categorie: – CAT 1, in grado di trasportare segnali con un clock pixel massimo di 74,25 MHz (equivalente a un data rate di 2,2 Gbps); – CAT 2, con capacità superiori a 74,25 MHz. Tutti i cavi HDMI realizzati prima della pubblicazione delle specifiche 1.3 rispondono ai requisiti Cat 1. DDC, HDCP e problemi di compatibilità Le linee DDC presenti un cavo HDMI sono decisamente congestionate. Infatti, oltre a consentire le comunicazioni di handshake in fase di inizializzazione (ovvero la definizione di regole e modalità operative comuni precedenti allo scambio di informazioni), trasmettono le chiavi di codifica del sistema di protezione HDCP per i contenuti digitali. Sia la sorgente (es.: player Blu-ray) che il display hanno bisogno costantemente di queste chiavi per verificare che il display sia compatibile HDCP e per decodificare il segnale digitale criptato. Questo scambio di dati è decisamente critico e avviene tramite il protocollo I2C, sviluppato originariamente da Philips per le comunicazioni tra chip Confronto delle tonalità riproducibili: a sinistra lo spazio colore RGB, limitato dal triangolo di Gamut; a sinistra, invece, la versione HDMI 1.3 capace di supportare qualsiasi tono della luce visibile 26 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 1 - 2009 presenti nello stesso dispositivo. Purtroppo il protocollo I2C non offre piena affidabilità per le trasmissioni a lunga distanza come nel caso della HDMI a causa della “fase aperta” (open stage) nelle linee di comunicazione che, al contrario delle fasi alta e bassa (low e high stage), risulta instabile e direttamente correlata all’impedenza e alla capacitanza del cavo e del dispositivo. Lo standard HDMI deriva dal DVI, originariamente progettato per le applicazioni informatiche dove la distanza tra il monitor e il server PC risulta contenuta. Lunghi cablaggi e la presenza di dispositivi sconosciuti possono creare potenziali errori di comunicazione che si traducono in blocchi audio/video, riduzione della qualità, errato settaggio della risoluzione, ecc. Esistono in commercio chip in grado di ridurre o eliminare questo problema ma la loro presenza potrebbe creare scompensi nella linea di alimentazione. Sovraccarico della linea +5 V L’apparecchio sorgente fornisce sulla presa HDMI una tensione di 5 volt in corrente continua per l’alimentazione del circuito di comunicazione DDC sul display anche quando quest’ultimo è spento. Lo scopo è quello di permettere alla sorgente di acquisire costantemente informazioni sul display al quale viene collegato per ottimizzarne il funzionamento. Tuttavia, alcuni dispositivi utilizzano questa fonte di alimentazione per altri scopi, creando scompensi che possono portare a malfunzionamenti o guasti della sorgente. Secondo le specifiche HDMI, i display e gli altri dispositivi collegati via HDMI non devono assorbire più di 10 o 50 mA dalla linea +5 V quando sono accesi o spenti. Alcuni cablaggi HDMI con circuiti elettronici integrati assorbono invece costantemente oltre


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