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06_2007 TV DIGITALI copertina

Scenari Professione Installatore: quale futuro? Oggi i mercati cambiano con una rapidità imprevedibile e le opportunità si susseguono a ritmi sempre più veloci. Questa regola è valida anche per l’installazione domestica e residenziale dove la convergenza delle tecnologie e l’interoperabilità degli standard sta mutando profondamente il ruolo dell’installatore. Quando la televisione era ancora analogica il contesto nel quale si trovava ad operare l’installatore era completamente diverso. All’inizio, con la nascita del primo e secondo canale RAI, il mercato era completamente vergine e ogni palazzo, nessuno escluso, doveva essere dotato di un impianto di ricezione. Poi vennero le televisioni locali. La loro nascita moltiplicò l’interesse del telespettatore perché era diversa, fuori dagli schemi. Gli installatori la consideravano una grande fonte di lavoro perchè andava ad allargare la banda di frequenze occupate fino ad allora. Per gli stili di vita di allora, la televisione era considerata come un bene di prima necessità. L’avvento della televisione via satellite riportò quell’entusiasmo già vissuto con la nascita delle TV locali. I guadagni, come avviene durante la fase pionieristica di ogni mercato, erano vantaggiosi; soprattutto, era diventato semplice argomentare i vantaggi derivanti dall’installazione di un impianto. In pratica si vendeva con gran facilità, senza spingere più di tanto. L’avvento del digitale ha cambiato profondamente i connotati di un mercato che, fino ad allora, aveva ben prosperato. Sono nate le pay tv che, storicamente, considerano l’hardware un barriera all’ingresso che ostacola la crescita del parco abbonati. Il mercato satellitare digitale, dopo una prima fase di entusiasmo, ha perso identità, ha subito il diffondersi della pirateria e ne ha pagato pesantemente le conseguente. Anche la nascita della televisione 6 I Quaderni di Eurosatellite Volume 1/2007 digitale terrestre non ha riportato il mercato dell’installazione ai fasti precedenti, perché il telespettatore attribuisce all’hardware un valore distorto dalle politiche commerciali dei broadcaster. L’installatore non sempre è riuscito a capitalizzare le risorse di un mercato in grande sviluppo e di fronte ad una fisiologica flessione del mercato si è trovato profondamente a disagio. Il mercato oggi Viviamo in una fase di transizione e di calma piatta alla quale ci siamo dovuti adeguare da qualche anno. Ma questa situazione, per nulla negativa, nasconde opportunità di grande valore perché, di fronte a un profondo rinnovamento, chi è in grado di prevedere la nuova direzione diventa molto competitivo. Vediamo, allora, come possiamo reagire. Innanzitutto l’andamento del mercato non è più prevedibile, cambia molto velocemente e, soprattutto, disattende i dati storici: ogni anno accadono cose diverse perché il mercato non è più ripetitivo. E’ un effetto prodotto dalla convergenza dei mercati: fintanto che non si troverà un equilibrio stabile il mercato continuerà a ricercare la soluzione definitiva. In questa fase l’attenzione dell’installatore può concentrarsi sul lavoro quotidiano, investendo però quante più risorse può permettersi per espandere la propria conoscenza verso tutti i mercati coinvolti dalla convergenza. La stampa specializza- L’affollata Sala Palladio di SATExpo durante un convegno dedicato agli installatori


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