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06_2007 TV DIGITALI copertina

Tv Mobile il ruolo del satellite La configurazione classica prevede la copertura satellitare in aree outdoor, a vista ottica con i satelliti, e i ripetitori terrestri dove il satellite non arriva: all’interno di edifici o in zone d’ombra L’Eutelsat W2A previsto al lancio all’inizio del 2009, prevede questo tipo di copertura. Per sfruttare al meglio lo spettro di frequenze utilizzabili è possibile configurare mini spot destinati a piccole aree L’avviamento del servizio prevede,o sviluppo della componentistica e dei terminali, legati però ad una regolamentazione che fatica ad arrivare. Entro tre anni tutto dovrebbe essere pronto. propria killer application della Mobile Tv. Ma i legislatori, sia in Italia che in Europa, si attardano ad assegnare le autorizzazioni a trasmettere. Sembra una beffa: in un mercato dove tutti si è convinti (operatori satellitari, industria e content provider) ci si trova in una situazione di stallo perché mancano le autorizzazioni necessarie. Nel frattempo (sperando che i Governi si occupino anche di questa faccenda) il satellite si è candidato ad un ruolo da protagonista anche per la televisione mobile, che di fatto significa anche trasmissione audio (Radio) e dati (Servizi di pubblica utilità e interattivi). L’intervento di Antonio Arcidiacono, direttore dell’innovazione di Eutelsat, ha dimostrato come l’impiego del satellite è da considerarsi determinante per il successo dell’offerta mobile. La versione che prevede di integrare il segmento satellitare, come ha sottolineato l’ingegner Arcidiacono, rende il progetto armonico perché consente di uniformare il mercato in tutta l’Europa. Così si attivano economie di scala che rendono più rapido e certo il successo di un servizio così avanzato. Piuttosto che investire risorse in pubblicità, per vincere la guerra degli standard, è più conveniente trovare una soluzione univoca a monte, ne beneficerebbe anche la produzione industriale e lo sviluppo dei servizi che potrebbero ammortizzare più velocemente gli investimenti effettuati. I costi dell’infrastruttura di rete (ripetitori, gestione e manutenzione) fra DVB-H e DVH-HS sono dello stesso ordine di grandezza; il DVB-SH è più economico di circa il 20%, ma non è questo il fattore determinante. Il grande vantaggio sta nella migliore qualità del servizio offerto, attraverso la copertura delle aree all’interno di edifici ottenute con i cosiddetti gap filler. I servizi oggi attivi in DVB-H sono stati avviati utilizzando quasi soltanto ripetitori cosiddetti principali, ossia quelli che occupano una posizione geografica scelta per trasmettere la televisione alle antenne sui tetti degli edifici. Non appena l’utente entra in una zona circondata da ostacoli naturali, il segnale incomincia a diventare discontinuo; la stessa cosa avviene all’interno delle abitazioni. Ovviamente questa situazione non si verifica dappertutto: vi sono appartamenti, ad esempio, dove per ricevere la televisione tradizionale basta l’antenna interna, così come anche un videofonino può funzionare in una casa. Ma sono eccezioni, e non la regola. Eutelsat per avviare la trasmissione in DVH-HS manderà in orbita, a inizio 2009, il satellite W2A che comprende un payload in banda S gestito in join venture con SES Astra.


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