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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2016 Speciale Sharp 13 «Inoltre – prosegue Mauro Accornero – abbiamo concepito la filiale di Milano come un ambiente evoluto, una filiale di riferimento, per questo dispone delle tecnologie più innovative: dal cablaggio in fibra ottica ai servizi evoluti dedicate alla clientela; ad esempio, la possibilità di offrire alle imprese una sala riservata dotata di videoconferenza e condivisione in remoto dei documenti. La presenza, all’interno della filiale, del monitor PN-R603 da 60 pollici, gestito con il touch LL-S201A di Sharp rientra nella filosofia della dotazione tecnologica prevista». Monitor da 60 pollici La filiale di Milano presenta un’esposizione al sole particolarmente favorevole che, però, crea problemi ai monitor comuni per digital signage. Infatti, la luce ambiente, quando diventa molto intensa degrada la qualità delle immagini e riduce la loro visibilità, a meno che non si decida di installare modelli ad altissima luminosità. «Per le vetrine particolarmente esposte al sole – ci spiega Mauro Accornero – abbiamo scelto il monitor PN-A601, che ha una luminosità di 2mila cd/mq. La vetrina più riparata dalla luce, invece, ha un monitor della stessa dimensione ma di luminosità inferiore, modello PN-R603 da 700 candele. Milano l’abbiamo concepita anche come un’installazione pilota, da declinare su quelle nostre filiali che presentano caratteristiche analoghe. Il programma di intervento che abbiamo messo a punto è orientato per incrementare efficienza e produttività, intervenendo su layout e tecnologia». Riguardo alla gestione dei contenuti, il software è stato sviluppato da HDDS Vision. «Abbiamo la possibilità di mandare in onda contenuti diversi secondo la tipologia di filiale – aggiunge Mauro Accornero. Ad esempio, possiamo visualizzare sui monitor delle filiali in città un contenuto diverso da quello di una filiale di provincia. Uno strumento potente a disposizione del nostro ufficio marketing che, in autonomia, può gestire palinsesti differenziati». Sempre visibili «Al cliente abbiamo evidenziato l’esigenza di installare il modello più luminoso, da 2mila candele – interviene Alberto Comazzi di HDDS Vision, la società che ha curato l’installazione e l’integrazione – anche a costo di diminuire il numero complessivo dei monitor, qualora il budget non fosse stato sufficiente; per non vanificare il risultato complessivo per colpa di monitor poco luminosi. Infatti, quando sbagli modello è troppo costoso tornare indietro: si dà la colpa alla tecnologia quando invece l’errore sta nella scelta del prodotto. I monitor sono stati montati su eleganti supporti sviluppati dall’Architetto Carlo Ponzini, eleganti anche visti dal retro che dà sugli uffici; sono tutti collegati in rete, si tratta di una sottorete separata da quella principale utilizzata per lavoro e sono completi del nostro player Vision. L’ufficio marketing centrale gestisce il caricamento dei contenuti in autonomia, da Piacenza. È servita solo una giornata di training per formare il personale interno». «L’ufficio marketing ha a disposizione un player in più – conclude Alberto Comazzi – che utilizza per realizzare una sorta di preview, per vedere come apparirà il nuovo contenuto prima di mandarlo in onda».


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