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Case History Expo Milano 2015: Venezuela Il Venezuela nutre la conoscenza del suo popolo: con questo tema, altrettanto nobile rispetto a quello dell’Esposizione Universale, il Paese sudamericano si è presentato a Expo 2015, per rivendicare l’alimentazione come un diritto umano e una conquista sociale, non solo una necessità fisiologica. Ricordiamo che nel 2015 il Venezuela ha ricevuto dalla FAO un riconoscimento per le conquiste ottenute in materia di lotta contro la fame. Il padiglione del Venezuela ha partecipato in uno spazio espositivo, il cluster dei cereali e dei tuberi, in cui si sono svolte numerose attività come seminari scientifici, dibattiti e conferenze per condividere la propria coltura con i visitatori. Il teatro olografico Nei periodi di punta, il padiglione del Venezuela ha registrato anche più 140mila visitatori a settimana e anche grazie all’installazione dello Studio Tangram ha vinto il premio Silver Award (Content Development and Design) che Expo ha assegnato per la progettazione e lo sviluppo dei contenuti. Il teatro olografico è stata la vera novità che ha coniugato la cultura e la tradizione 76 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2016 musicale e artistica venezuelana con la sua meravigliosa biodiversità e la tecnologia olografica tridimensionale. Questa installazione ha offerto un’elevata interazione con i visitatori, che hanno potuto anche salire sul palco per unirsi agli ologrammi. «Anche per questo lavoro – ci spiega Federica Palma – abbiamo utilizzato il nostro sistema Eyeliner. Il palco misurava sei metri per quattro, completo con le immagini di fondo. Per realizzare la proiezione olografica sono stati necessari due proiettori Panasonic PT-DZ21K. Tutto ha funzionato alla perfezione e non abbiamo mai avuto problemi di affidabilità: un test importante quello di Expo nel padiglione del Venezuela perché il teatro era in funzione Il teatro olografico del padiglione del Venezuela a Expo Milano 2015 dove sono stati utilizzati due proiettori Panasonic PT-DZ21K. Pepper’s Ghost Si parla di ologrammi ma, in realtà, il termine più corretto sarebbe Il Fantasma di Pepper, Pepper’s Ghost per gli addetti ai lavori. Una tecnica illusoria usata nei teatri inglesi in epoca vittoriana, per visualizzare i fantasmi durante gli spettacoli. L’inventore è un italiano vissuto nel XVI secolo, Giovanni Battista Della Porta mentre John Henry Pepper, dal quale prende il nome, lo ha ‘soltanto’ reso famoso. Con questa tecnica e un palcoscenico opportunamente allestito è possibile far apparire o scomparire le persone, visualizzarle con effetti morphing, l’una parzialmente nell’altra.


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