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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2016 49 Riproduzione in scala del territorio lucano Il progetto è stato sviluppato per realizzare il Museo MINT, Museo Interattivo Natura e Tradizioni, che oggi ha sede nel rinomato Convento di Sant’Antonio, una struttura annessa alla Chiesa di San Francesco ed edificata nel Cinquecento dai Frati Minori Riformati, nel pittoresco borgo di San Martino d’Agri (PZ). Prevede un percorso espositivo che sviluppa i temi del territorio e della cultura rurale, in modo da fornire al visitatore una visione d’insieme delle peculiarità della Val d’Agri, oltre a porsi come punto di partenza per ulteriori approfondimenti, nonché fornire gli stimoli adeguati per intraprendere una conoscenza diretta dei luoghi. «Tutto è partito da un bando pubblico per la realizzazione, nel comune di San Martino d’Agri (PZ), di un museo che esaltasse il patrimonio culturale artistico e antropologico locale – ci dice subito Giuseppe De Vivo. La nostra idea, risultata poi determinante, è stata quella di riprodurre, tramite plastici sviluppati in scala e apparecchiature multimediali, degli spaccati di questo territorio. Si parla di luoghi suggestivi della Lucania e di un’area che ospita la diga del Pertusillo. Un lago artificiale costruito a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, che vanta una capienza massima di 155 milioni di metri cubi d’acqua, circondato da distese boschive». Cinque sale su due livelli Per questa realizzazione sono stati predisposti diversi ambienti collocati su due livelli, due grandi sale situate al piano terra e alcune salette distribuite al primo piano del museo, per una superficie complessiva di circa 350 mq. «In ogni sala è stata allestita un’apposita sezione tematica – ci racconta Giuseppe De Vivo – ed è stato predisposto un sistema di regia per la gestione di tutte le attrezzature e la riproduzione programmata di tutti i contenuti. L’intero percorso di visita, oltre ad essere indicato da apposita segnaletica, è supportato da un’APP realizzata ad hoc che conduce l’utente con contenuti d’approfondimento e indicazioni pratiche, per una corretta fruizione dell’impianto allestitivo: vengono segnalate, infatti, le postazioni propriamente interattive e le soluzioni che richiedono l’attivazione da parte dell’utente stesso». Uno scorcio del Convento di Sant’Antonio, risalente al 1.500, dove è stato realizzato il museo. Per questa installazione sono stati utilizzati i proiettori Canon XEED WUX6000, da 6000 Ansi Lumen con risoluzione 1920x1200 pixel. Diverse figure professionali coinvolte «Sono varie le figure professionali coinvolte in questo progetto – ci confida De Vivo – a partire dal progettista e direttore dei lavori Architetto Gerardo Antonio Leon, con il quale ho lavorato a stretto contato per tutta la fase di progettazione e installazione. Le sale con i plastici sono state realizzate grazie al contributo di oltre 10 professionisti, dalla sceneggiatrice e art director Luciana Micucci, al graphic designer Enrico Greco, agli sviluppatori dei software, passando per i tecnici audio video, i web designer e il team del professore Ugo Erra del dipartimento di computer grafica dell’Università della Basilicata». Iniziamo, dunque, il percorso esplorativo attraverso gli ambienti del museo MINT, per scoprire con quali strumenti tecnologici sono state allestite le sale.


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