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I Riferimenti Nome: Integrated Systems Europe Data: dal 4 al 6 febbraio 2014 Dove: Amsterdam RAI Sito: www.iseurope.org Info generali: office@ iseurope.org Mike Blackman, Managing Director di Integrated Systems Europe. A tu per tu con Mike Blackman, patron della manifestazione Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2013 71 Scambiare due chiacchiere con Mike Blackman è sempre un piacere, rappresenta un momento di confronto a 360° e l’opportunità di conoscere il punto di vista di un uomo d’esperienza, che conosce il mercato in modo approfondito. E proprio di mercato abbiamo voluto parlare con il Managing Director di Integrated Systems Europe, per capire secondo il suo punto di vista le prospettive che ci aspettano per il futuro. Non è mancata qualche curiosità legata alla manifestazione. Di seguito un estratto dell’intervista, la cui versione integrale è possibile leggerla sul nostro sito www. sistemi-integrati.net. Guardando all’Europa, qual è lo stato di salute del mercato? «Tutto sommato il mercato in questo momento si presenta molto stabile, probabilmente la sofferenza maggiore è creata dal fatto che molti investimenti sono stati fatti prima che la crisi colpisse il pianeta; pertanto, attualmente quegli investimenti rimangono e tutte le aziende devono fare i conti con un nuovo assetto economico. Se pensiamo al mercato AV Pro, oggi i paesi trainanti sono il Regno Unito, la Germania, la Francia e la Scandinavia; quello dell’Italia è un buon mercato e attualmente figura in crescita, mentre la Spagna così come la Grecia stanno attraversando un momento di difficoltà, ma sono sicuro che presto invertiranno la rotta. Infine, a mio avviso ben presto faranno capolino tutti gli stati dell’Europa dell’Est». Superato questo momento, l’Europa potrà raggiungere un livello di sviluppo paritario tra le nazioni che la compongono? Se sì, quando? «Difficilmente si potrà raggiungere una condizione simile, perché presumo ci saranno sempre delle differenze di sviluppo. Basti pensare alla stessa nazione italiana, la differenza tra lo sviluppo del nord Italia e quello dell’area meridionale è sempre esistita. Di riflesso, ragionando ad ampio raggio, penso che allo stesso modo l’Europa viva una condizione simile. Inoltre, attualmente è difficile fare una previsione in merito a quando rivedremo una completa ripresa del mercato. Oggi ci sono già dei segnali importanti che costituiscono i primissimi step per riavviare il volano. Tutto dipende dagli investimenti delle aziende che negli ultimi tempi hanno registrato una sorta di appiattimento. Ad ogni modo, quello di oggi è un mercato vivo, con delle forti potenzialità e nuovi settori da esplorare. È questo che ci spinge ad aiutare tutti gli attori di questo mondo e stimolarli a lavorare per lo sviluppo del mercato». In un contesto così, che registra a volte un diagramma altalenante, qual è il segreto del vostro successo? «Sono molteplici i fattori che hanno contribuito a portare l’ISE a questi livelli, e preferisco focalizzare l’attenzione su un paio di questi. Il primo è che una fiera come l’ISE all’epoca era molto attesa nell’ambiente. A lungo, infatti, produttori, integratori e professionisti del mercato hanno espresso la volontà di avere un evento dedicato alle aziende e realmente focalizzato sui vari settori di sviluppo. In seconda battuta, dopo averlo ideata, abbiamo portato avanti la manifestazione fino ad oggi nel modo giusto, a mio avviso. Siamo sempre stati estremamente concentrati sul target di riferimento e sul tipo di marketing da attuare per coinvolgere determinate categorie di mercato piuttosto che altre. E per farlo non basta, come suggeriscono alcuni, programmare una pubblicità di massa; al contrario, pur avendo considerato nel nostro piano di attività tutti i magazine AV, siamo stati molto attenti ai mezzi di comunicazione da coinvolgere e soprattutto al target da raggiungere. Non è possibile, d’altronde, pensare di avvicinare tutti in un colpo solo; lo stesso mercato ha bisogno dei propri passi prima di abbracciare tutte le figure coinvolte in un sistema che va sempre più verso l’integrazione». Dunque, vengono analizzate le categorie e man mano scelte quelle da raggiungere? «Esattamente, non possiamo permetterci di coinvolgere tutti insieme, si rischia di fare confusione mettendo tutti nello stesso calderone, tra architetti, tecnici, ingegneri, ecc. Ogni anno pianifichiamo le figure da coinvolgere e i mezzi di comunicazione da utilizzare. Quest’anno, ad esempio, abbiamo focalizzato l’attenzione sugli architetti; il mondo dell’Audio Video Professionale prevede sempre di più il coinvolgimento di questa figura. Allo stesso modo è nostra intenzione coinvolgere maggiormente le giovani figure professionali, che rappresentano una forza crescente per il nostro mondo».


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