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Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2013 47 Riprenderanno a breve gli Installer Day di SES Astra Italia: momenti di informazione e formazione dedicati gli installatori. per sopperire la mancanza di copertura della rete terrestre. Vede, si tratta di un accordo storico; per noi certamente, ma anche per il mercato italiano perché di fatto prova due cose: primo, c’è bisogno di un secondo operatore per far crescere il mercato e, secondo, la qualità dell’alta definizione rappresenta l’elemento trainante dello sviluppo». I valori per un mercato più competitivo Il lavoro svolto da SES Astra Italia, fianco a fianco con i broadcaster, è servito per approfondire l’importanza di questi valori, che declinano la qualità nei vari aspetti: da quello più nobile per una crescita armonica del mercato, ai vantaggi che l’ingresso di un nuovo operatore, con una nuova piattaforma DTH, avrebbe garantito. Le ragioni erano numerose. Prosegue Guerrieri: «Il problema strutturale di cui soffriva il mercato italiano fino al nostro arrivo in Italia riguardava l’esigua disponibilità in termini di banda di trasmissione, disponibilità che era prossima alla saturazione. I rischi di una situazione di immobilismo erano percepibili. L’anomalia italiana rifletteva bene la situazione: a fronte di un parco installato di oltre 35 milioni di televisori HD Ready l’offerta dei canali HD in chiaro era praticamente assente». Un broadcaster pubblico del calibro di Rai che sceglie una nuova posizione orbitale ben consolidata sui contenuti internazionali, il cui sviluppo sui contenuti italiani è agli inizi, rappresenta un importante elemento di novità e di cambiamento rispetto al passato. «Credo che Rai abbia condiviso la nostra visione e il potenziale di crescita di questo mercato – commenta Guerrieri. L’Italia ha bisogno di un impulso nuovo, di agire diversamente: bisogna interpretare un’ottica più internazionale per semplificare il percorso che ti porta a cogliere le opportunità del mercato; i principali Paesi europei, lo noto durante i nostri meeting, hanno un approccio strategico di maggior prospettiva; bisogna guardare avanti perché la fruizione dei contenuti, e con essa la tecnologia correlata, corre ad una velocità che mette rapidamente in difficoltà chi si concentra soltanto sul breve periodo. Bisogna valutare le logiche e i trend, quindi investire. La qualità è un elemento funzionale al buon risultato ed è il nostro cavallo di battaglia. È questo il valore del contratto con Rai: rafforzare la connotazione della nostra posizione orbitale a 19,2° Est grazie a contenuti HD di grande caratura, trasmessi con un’elevata qualità delle immagini». Perché HD? Trasmettere in alta definizione richiede un investimento che gli editori televisivi, soprattutto oggi, non possono permettersi di sottovalutare. Spesso si decide dopo aver calcolato il ritorno dall’investimento e, con la raccolta pubblicitaria che langue, si arriva alla conclusione che la cosa non è conveniente. «Le trasmissioni in HD sono sempre più diffuse – ci spiega Guerrieri – al punto da rappresentare ormai una caratteristica standard nel mondo del broadcasting. Per contro, trasmettere in SD viene considerato quasi un punto di debolezza: bisogna fare attenzione a questo concetto perché se è vero che l’HD non genera sempre un ritorno di crescita immediata, è probabilmente vero che contribuisce a mantenere le quote di mercato. Un aspetto fondamentale di questi tempi. In ogni caso, a parità di qualità dei contenuti, una trasmissione HD rende più efficace la cosiddetta user experience, quindi gratifica maggiormente il telespettatore. L’alta definizione è il miglior complemento ai contenuti di qualità».


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