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Tre domande ad Alberto Zanellati Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2013 25 allo spegnimento del segnale di centinaia di utenze. Un problema non indifferente al quale si deve far fronte al più presto per evitare di mandare in confusione tutti, dagli operatori ai consumatori». Invito ad una maggiore collaborazione tra le parti «Il sistema necessita di un quadro trasparente di pianificazione per mettere in pista un piano di intervento che indubbiamente varia da regione a regione, da città a città, a seconda delle zone interessate al fenomeno LTE. Al contrario, la situazione attualmente appare poco chiara alla luce del fatto che il 2014 è stato indicato come l’anno del Long Term Evolution. Personalmente, in rappresentanza del CNA, unitamente a Confartigianato, nel nome di Claudio Pavan, abbiamo chiesto una maggiore collaborazione per riuscire a mettere insieme una Task Force di esperti specializzati, per far fronte ai possibili disagi, sulla falsa riga di quanto è stato fatto per il digitale terrestre». Manutenzione: come va intesa? «Sarebbe opportuno stipulare una sorta di codice etico da rispettare – suggerisce Alberto Zanellati - per riuscire a fare le cose nel modo migliore e più corretto possibile, sotto la regia della Fondazione Ugo Borgoni. È un trapasso che prima o poi va affrontato, pertanto l’intento è quello di cooperare per portarlo a termine in modo efficace. Ma operazioni di questo tipo, ad oggi, stentano ancora a decollare e si annidano intorno ad un problema tecnico presente sul tavolo della discussione da un po’ di tempo: la manutenzione, legata all’emissione del filtro LTE. Non c’è nessun tipo di accordo tra chi la considera di tipo ordinario e chi, come noi di CNA, la reputa di livello straordinario. E a quanto pare l’impasse è ancora tutt’altro che superabile». Interpretare il DM 37/08 «D’altronde – valuta dal canto suo Alberto Zanellati – il DM 37/08 dice esplicitamente che è da considerare ordinaria qualsiasi operazione che sostituisca un dispositivo in essere. Nel caso specifico, dovendo innestare uno o più filtri, sembra abbastanza chiaro Un installatore che vuole informazioni dettagliate sul tema, a chi può rivolgersi? «Senza dubbio, in prima battuta, alla propria associazione di categoria, che può fornire le informazioni aggiornate al momento della richiesta. Può altresì rivolgersi alla FUB, piuttosto che documentarsi attraverso le riviste specializzate». Pensa che le notizie reperite possano essere sufficienti a chiarire la situazione? «Al momento no! Anche perché le situazione non è ancora definita ai vertici, tutt’altro. Ciò non toglie che interpellando la propria associazione, quantomeno possa capire quale sia lo stato di avanzamento dei lavori e quali norme in quel momento saranno in vigore per i tecnici professionisti». Dal canto suo, cosa sente di consigliare a coloro che fanno parte di questa categoria? «Evidenzierei pochi punti, ma doverosamente da rispettare: primo tra tutti di attenersi alla norma CEI 100.7; di rilasciare il certificato di conformità per tutti gli interventi eseguiti; di realizzare gli impianti prevedendo i filtri LTE, secondo la legge entrata in vigore dal 1° gennaio 2013». che si debba parlare di manutenzione straordinaria, dal momento che le antenne attualmente non dispongono di alcun dispositivo del genere. Non solo, non avendo ancora un quadro trasparente dei segnali che verranno accesi, si corre il rischio già riscontrato non molto tempo fa con il digitale terrestre, di continui interventi a casa dell’utente finale, ignaro di tutta la situazione». Chi è autorizzato all’intervento? «Attualmente – sottolinea Alberto Zanellati – senza un dovuto chiarimento dello stato delle cose, chiunque può eseguire la manutenzione delle antenne,


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