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Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2013 13 Tali attenuazioni sono conformi alla maschera CEI. Dal confronto dei risultati ottenuti nei vari casi è emerso che: – nel caso di un solo blocco LTE attivo, le simulazioni con segnale LTE sul Blocco A evidenziano un aumento dell’interferenza rispetto al segnale sul Blocco B o sul Blocco C. Il motivo è dovuto al fatto che i prodotti d’intermodulazione del 3° ordine tra 3 delle portanti appartenenti ai segnali LTE, che nelle vicinanze delle Base Station hanno potenza maggiore rispetto ai segnali DVB-T, cadono ad una distanza in frequenza entro 10 MHz rispetto agli estremi della banda del segnale LTE: mentre nel caso del Blocco B questi prodotti cadrebbero nella stessa banda LTE, senza interferire sui canali TV (interferiti soltanto dai prodotti d’intermodulazione “misti” tra portanti DVB-T e portanti LTE), nel caso del Blocco A cadono anche sui canali 60 e (parzialmente) 59, contribuendo in modo determinante al degradamento del C/(N+I); – la combinazione dei tre blocchi LTE (A, B e C) è naturalmente il caso più critico. Gli effetti dell’interferenza si possono rilevare fino ad oltre 1 km di distanza dalla BS; – l’inserimento di un buon filtro LTE all’ingresso dell’amplificatore dell’impianto d’antenna permette di ridurre notevolmente l’interferenza, anche se, in presenza dei tre blocchi LTE, esiste un’area residua nell’intorno della BS, entro circa 60-80 m di distanza nella direzione di puntamento delle antenne riceventi, in cui i criteri sopra descritti non sono soddisfatti. In Figura 2 sono riportati i risultati relativi al caso di tre blocchi LTE attivi. Nell’immagine principale, relativa alla situazione in assenza di filtri LTE sull’impianto ricevente, la distanza tra i punti è di circa 250 m. Nei riquadri è mostrato un dettaglio dell’area circostante la cella “BS-LTE Centro” (distanza tra i punti di circa 10 m), in assenza (in alto) e in presenza (in basso) del filtro LTE. In alcuni punti significativi è stato effettuato il calcolo dettagliato del degradamento del C/(N+I) e della RLP canale per canale. Un esempio è riportato in Appendice A, da cui risulta che, nelle vicinanze della BS, in presenza dei tre blocchi LTE la riduzione della RLP è significativa su tutti i canali DVB-T. Verifiche in campo Un confronto dei risultati delle simulazioni con misure in campo rappresentative, effettuate nelle stesse condizioni (tre operatori attivi e celle a pieno carico), non è ad oggi agevole. Infatti, in questa fase, le reti LTE a 800 MHz sono ancora in corso di progressiva installazione e attivazione, con stato di avanzamento diverso per i vari operatori; inoltre, in assenza di traffico significativo generato dagli utenti, la potenza emessa dalle Base Station è al momento notevolmente inferiore al valore massimo. Per queste ragioni, non è quindi ancora possibile riscontrare problematiche della stessa entità in un ambiente reale. Tuttavia, un test bed completo, realizzato con una configurazione dei segnali coerente con le simulazioni sopra descritte, è stato allestito in Inghilterra (nella città di Tamworth), sotto la supervisione di Ofcom, fornendo risultati in buon accordo con quanto ricavato per via simulativa 11. Interventi per mitigare le interferenze Come si evince dalle simulazioni, in presenza di interferenza dovuta ai segnali LTE, al fine di ridurre i disturbi agli apparati televisivi si possono attuare alcuni provvedimenti, di seguito elencati, eventualmente applicabili anche in combinazione tra loro: – verifica della necessità di introdurre opportuni filtri fra l’antenna e l’entrata del primo amplificatore a larga banda del terminale di testa per ridurre il livello dei segnali LTE BS ricevuti dall’antenna televisiva; – riduzione del guadagno dell’amplificatore, al fine di diminuire il livello dei prodotti d’intermodulazione, ricordando che, per ogni dB di riduzione del guadagno, si riduce di 3 dB il livello dei prodotti di intermodulazione (il C/I varia di 2 dB/dB); – sostituzione del centralino a larga banda con un centralino canalizzato, basato cioè su filtri di canale, soprattutto per i canali prossimi al servizio LTE; – spostamento o diverso orientamento dell’antenna ricevente in modo da minimizzare il segnale ricevuto dal servizio LTE, sfruttando, quando è possibile, l’attenuazione introdotta dal diagramma di direttività dell’antenna televisiva stessa.


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