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Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2011 67 non è necessario un sottocampionamento e quindi l’immagine ricostruita preserva la sua originale risoluzione, sia verticalmente che orizzontalmente. Inoltre, poiché una delle due immagini rimane inalterata, il 3D Tile Format è retrocompatibile, rendendo accessibile il contenuto 3D anche ai televisori 2D che non supportano tale formato. Come illustrato in Figura 1, il primo frame a 720p (in questo caso il sinistro) è inserito inalterato all’interno del frame a 1080p. Il secondo frame (destro) viene suddiviso in settori (tiles) come illustrato in Figura 2, in modo da occupare la parte del frame “contenitore” ancora disponibile; inoltre, rimane libera una zona (rettangolo in basso a destra) che può essere utilizzata per veicolare dati di qualsiasi tipo. Sperimentalmente è stato dimostrato che, scegliendo opportunamente il modo in cui si suddivide il secondo frame, la successiva fase di compressione non causerà artefatti sensibili. La retrocompatibilità del 3D Tile Format con i dispositivi che trasmettono esclusivamente in due dimensioni è garantita dall’opportuno utilizzo della codifica H.264, standard di codifica utilizzato per le immagini in alta definizione che permette, attraverso informazioni ausiliarie, di identificare e comunicare in fase di decodifica, quale area del frame deve essere visualizzata dallo Figura 2. Ecco come lavora il 3D Tile Format: suddivide in sezioni (R1, R2 e R3) il frame destro e visualizza il frame sinistro (L) intero. Un televisore 3D dovrà ricostruire il tutto per la visualizzazione della stereoscopia, mentre un televisore 2D riprodurrà solo il frame L. Il box in basso a destra rimane libero e può essere utilizzato per veicolare, ad esempio, metadati in studio, evitando ovviamente di banalizzare quella che è per noi un’importante opportunità». Avete riscontri dai vostri telespettatori? «I feedback iniziano ad arrivare. Si tratta per lo più di persone con un forte interesse per la tecnologia, affascinati dai film realizzati dalle grandi produzioni americane e che hanno fatto, possiamo dirlo, quasi un atto di fede nei confronti del 3D. Abbiamo notato che sono stupiti dalla resa del 3D applicata a produzioni normali; apprezzano, quasi increduli, la qualità del segnale e la resa delle immagini e degli effetti». Pensate di stringere alleanze con altri emittenti e veicolare il 3D in altre aree regioni? «L’obbiettivo è quello di portare il 3D in circuito nazionale e a tale riguardo abbiamo già avuto alcuni incontri ma consentiteci, almeno in questa fase, un minimo di riservatezza». Figura 1. Collocazione del frame sinistro a 720p nel frame a 1080p schermo. Assegnando così opportunamente tali informazioni, il decodificatore 2D visualizzerà sullo schermo del televisore esclusivamente il rettangolo evidenziato in Figura 2, contenente l’immagine destra (o sinistra) inalterata. In questo modo, tutti i decoder compatibili con lo standard H.264 esistenti, eventualmente con un semplice aggiornamento software disponibile tramite download, sono già in grado di rendere accessibile il contenuto 3D ai dispositivi 2D. Questo nuovo formato, quindi, garantisce una qualità dell’immagine superiore perché evita uno sbilanciamento tra risoluzione orizzontale e verticale, mantiene la risoluzione inalterata della coppia di immagini destra/sinistra a 720p e assicura anche la piena compatibilità con la visualizzazione a due dimensioni, in modo automatico e trasparente per l’utente finale, eventualmente con un semplice aggiornamento software dei decoder che supportano l’alta definizione.


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