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Approfondire Come è nato lo standard Marlin? E quali sono i plus che lo hanno portato, mondo? Ce ne parla Ned Wiley, intervenuto alla conferenza HD Forum. Sono trascorsi nove anni dalla nascita di Marlin, lo standard aperto per la protezione dei contenuti digitali, applicabile ai servizi e ai dispositivi consumer: tablet, connect tv, set top box HDMI, chiostri elettronici, ecc. Era il 2005 e, da allora, questa piattaforma ha seguito un percorso inizialmente faticoso, nato quando il concetto di condivisione libera dei contenuti tra i diversi dispositivi di una rete domestica, o di una singola abitazione non era affatto preso in considerazione. Oggi però, a distanza di anni, questa tecnologia è presente in milioni di device in tutto il mondo. Un argomento del quale si è dibattuto durante il convegno HD Forum Italia che, attraverso l’intervento di Ned Wiley, Market Development Advisor di Marlin, ha ripercorso l’iter evolutivo di questo standard da quando ha fatto capolino nel mercato fino ai giorni nostri. Storia di un successo non annunciato Le specifiche Marlin costituiscono una piattaforma facile da usare e prontamente adattabile con successo al mercato in evoluzione. Era senz’altro lungimirante l’intento con il quale si sono messi a raccolta alcune tra le principali aziende mondiali, quando decisero di progettare una piattaforma di queste valenze. Lo stesso Ned Wiley, nel suo intervento, ripercorre quei momenti e apre il fronte all’attualità, sottolineando il traguardo raggiunto in pochi anni da questo standard: «Tutto è nato nel dicembre 2005, quando i rappresentanti di quattro aziende leader a livello mondiale del settore dell’elettronica di consumo, 154 STANDARD INTEROPERABILI Marlin DRM: standard aperto, facile da usare ed economico in poco tempo, ad essere presente in milioni di dispositivi in tutto il Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2013 Panasonic, Philips, Samsung e Sony, insieme alla società Intertrust, leader nel campo della sicurezza, si riunirono in una sala conferenze di un albergo parigino. Durante quel lungo incontro, sono state redatte le linee giuda di una piattaforma tecnologica ideale, elaborata per favorire l’apertura e l’interoperabilità della distribuzione dei contenuti digitali nel mondo delle telecomunicazioni. Uno standard volto alla protezione dei contenuti digitali, che rispettasse questi tre principi fondamentali: standard aperto, facilità d’uso, convenienza. La priorità assoluta, innanzitutto, fu quella di rendere Marlin uno standard aperto; ma non uno dei tanti, bensì uno standard aperto al futuro, tale da costruire la miglior garanzia per la protezione dei contenuti di oggi e di domani, indipendentemente dal cambio dei sistemi operativi e dalla piattaforma degli operatori ed altri erogatori di servizi». Un idea avveniristica se pensiamo che nel 2005 i contenuti digitali erano concessi in genere con licenza ad un dispositivo unico, piuttosto che ad un utente. Ma anche allora, ad esempio, in pochi avrebbero scommesso che i tablet sarebbero divenuti i device che sono oggi. Dopo soli 9 anni, infatti, quel mondo è cambiato, e oggi si è soliti iniziare a guardare un film in tv sicuramente seduti in salotto, per poi passare alla tv presente in camera da letto, per completare la visione la mattina dopo su iPad mentre ci si reca al lavoro in treno.


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