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Lo schema funzionale dei primi due prodotti realizzati dall’israeliana Valens Semiconductor: si tratta di 2Play e 5Play, convertitori di segnale da DiiVA/HDMI a HDbaseT STANDARD DI CONNESSIONE A CONFRONTO Caratteristiche HDMI 1.4 DiiVA DisplayPort 1.2 HDBaseT 1.0 Video/Audio non compresso 10,2 Gbps 13,5 Gbps fino a 21,6 Gbps fino a 10,2 Gbps (17G dei dati attuali) scalabile fino a 20 Gbps Lunghezza massima del cavo pochi metri 26 m 15 m per 5G fino a 100m (con 8 nodi (limitato a 1080P, 24 bit) di supporto fino a 800 m) 3 m per 5G-21,6 Gbps Tipologia di cavo HDMI DiiVA DisplayPort Cat5e/6 Connettore di collegamento HDMI DiiVA DisplayPort RJ-45 Alimentazione di potenza No 5 W No fino a 100W (per alimentare in remoto i device) Ethernet 100 Mbps Gigabit 720 Mbps 100 Mbps, scalabile ai Gigabit Collegamento in serie No Sì Sì Sì Installazione semplificata No No No Sì (utilizzo della rete esistente e dei connettori già intestati) USB No Sì Sì Sì Networking No a stella e seriale a stella e seriale a stella e seriale. Installazioni domestiche parziali o totali, commerciali e industriali Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 3 - 2010 19 le diverse tipologie di contenuto, riducendo il consumo di banda video destinata all’overhead per consentire l’uso di un cavo UTP. L’HDBaseT gestisce anche i segnali di controllo video e i relativi clock, tutti elementi che non vengono considerati in una tradizionale rete locale. Le caratteristiche Come si vede dalla tabella riassuntiva, l’HDBaseT si impone all’attenzione degli operatori del settore per due caratteristiche principali: la possibilità di poter coprire lunghe distanze e la disponibilità remota dell’alimentazione di potenza. Riguardo alla distanza, si arriva ad un massimo di 100 metri, già sufficiente per la maggior parte degli impianti. Ma si può andare oltre: è possibile utilizzare fino a 8 ripetitori, da collegare ogni 100 metri, per coprire distanze fino a 800 metri. Un altro punto che contraddistingue questo standard è la disponibilità di alimentazione di potenza integrata nello stesso cavo UTP che trasporta i dati. Ad oggi, si possono alimentare device che consumano fino a 100 W di potenza, una caratteristica che soddisfa la maggior parte delle installazioni e rende più semplice la configurazione d’impianto perché evita al progettista il dover rendere sempre disponibili le prese di alimentazione di rete laddove sia prevista la presenza di un device. L’utilizzo del cavo UTP, poi, rende sicuramente la vita più facile all’installatore perché semplice da intestare e da infilare nei tubi corrugati. Il bit rate massimo riguardo ai segnali AV è di 10,2 Gbps, scalabile fino a 20 Gbps, e con il canale ethernet da100 Mbps, anch’esso è scalabile fino a Gigabit. La possibilità di trasportare segnali USB e di configurare in serie oppure a stella l’impianto rendono ancora più flessibile questo standard.


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