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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 1 - 2010 117 Integrazione tradizionale Consideriamo un sistema integrato “tradizionale” piuttosto completo costituito, per esempio, da un certo numero di postazioni A/V distribuite nello yacht, che includono una TV, un amplificatore, un set top box, un player video, un impianto di distribuzione video on demand, un sistema di telefonia, un impianto di videosorveglianza, alcuni controlli domotici per luci, tende e condizionamento. Per supportare queste funzioni è necessario predisporre un cablaggio decisamente invasivo e interfacciare tra loro un gran numero di dispositivi, operazione non sempre di agevole realizzazione. Naturalmente l’utente desidererà poter controllare tutte le funzioni dell’impianto da un unico telecomando: non sarà difficile reperire sul mercato alcuni modelli programmabili estremamente validi, con i quali realizzare quanto richiesto programmando manualmente le varie “pagine” del dispositivo. Questa soluzione, a prima vista soddisfacente, presenta tuttavia alcuni limiti, per esempio: Supponiamo adesso che l’utente desideri anche poter visualizzare sul proprio TV le immagini provenienti dalle videocamere di sorveglianza, e poter essere allertato se una di esse rileva un qualsiasi movimento. Le cose si complicano: è necessario aggiungere al sistema un modulatore video che riporti sull’impianto di antenna le immagini provenienti dalla centralina CCTV, e sintonizzare le TV sul relativo canale interno. Ovviamente il tutto con qualità analogica. L’avvertimento, in caso di un rilevamento, può essere realizzato in vari modi sfruttando il “contatto pulito” in uscita dalla maggior parte delle centraline di sorveglianza, riportato magari su un dispositivo di paging o su un commutatore telefonico. La complessità dell’impianto è notevolmente aumentata, e non siamo che all’inizio: l’utente, che magari ha visto troppi thriller, decide adesso che vorrebbe poter controllare il movimento delle videocamere da qualsiasi ambiente in cui si trovi, visualizzarne le immagini su un dispositivo wireless portatile e sui videotelefoni di bordo, limitando solo ad alcune TV la possibilità di accedere ai video; per non farsi mancare proprio nulla, l’utente potrebbe avanzare delle richieste legate a domotica, monitoraggio, telefonia, collegamenti dati e postazioni aggiunte dopo la consegna. È facile intuire che il sistema iniziale potrebbe essere destinato a diventare rapidamente un intrico di cavi e dispositivi difficile da installare e ancora più difficile da mantenere. – ciascuna cabina ha un suo telecomando, all’interno del quale sono “cablati” i parametri specifici della postazione (quali comandi inviare a TV e amplificatore, cosa è collegato alle varie porte, quali funzioni sono disponibili). I telecomandi di cabine diverse non sono intercambiabili, e tipicamente un telecomando non può essere usato per controllare più di una postazione; Schema di principio di un tradizionale sistema Sistema integrato con modulatore di segnale e selettore telefonico collegati al CCTV – le informazioni disponibili sul telecomando sono limitate a quanto si riesce a fare “transitare” attraverso il processore specifico del particolare modello selezionato. La visualizzazione di dati e immagini relative ai media in riproduzione, di dati di navigazione, di immagini del sistema CCTV è spesso un’impresa ardua e talvolta possibile solo se il telecomando è inserito in una docking station cablata; – l’aggiunta di una nuova postazione, o la modifica di configurazione di una postazione esistente, è un’operazione complessa che spesso richiede il passaggio di nuovi cavi e l’inserimento di ulteriori dispositivi.


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