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zone buie, i LED rimarranno spenti o ad un livello di luminosità molto basso mentre in quelle chiare, i LED saranno accesi ad un livello scelto dal processore. Esisteranno poi delle zone “intermedie” dove i LED avranno una diversa gradazione di luminosità. Le aree nelle quali viene suddiviso il pannello di retroilluminazione sono solitamente un centinaio (es.: 128 - 8 righe per 16 colonne) e ciascuna contiene 9-10 led per un totale di circa 1100. Come è facile intuire, la tecnologia Local Dimming si esprime al meglio delle sue potenzialità quando le zone chiare e scure dell’immagine combaciano perfettamente con le aree dei LED. In questo caso, infatti, è possibile godere di un nero “assoluto” (i led corrispondenti sono completamente spenti) senza però ridurre la luminosità delle altre zone dell’immagine che rimane quindi “aperta” e perfettamente godibile in tutte le sue sfumature. Quando invece l’immagine si presenta più “variegata” con zone di chiaro/scuro più numerose rispetto Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 1 - 2009 13 riprodotte sullo schermo e migliorare così il contrasto. In realtà, però, i benefici appaiono spesso marginali e, talvolta, con effetti collaterali che comportano un peggioramento della qualità delle immagini. Affrontare il problema alla radice Il problema dello scarso contrasto del pannello LCD o meglio della sua intrinseca difficoltà a riprodurre il “vero nero”, deve essere quindi affrontato alla fonte, ovvero sul sistema di retroilluminazione. Durante il normale funzionamento, la lampada CCFL lavora su due stadi: acceso o spento. I sistemi di gestione dinamica permettono anche di regolarne automaticamente l’intensità a seconda dell’immagine visualizzata dal pannello ma, tale variazione, interessa tutta l’area dello schermo (Global Dimming - una sola lampada serve tutto lo schermo) mentre la scena è composta da diverse zone con differente luminosità in continuo movimento. Dal CCLF al LED Per questo motivo è indispensabile adottare una fonte luminosa di tipo diverso dalla CCFL e la scelta è ricaduta sui LED (light emitting diode) che offrono anche diversi vantaggi: consumo ridotto, vita operativa molto lunga, incremento della palette di colori, risposta rapida, maggiore uniformità di illuminazione. I primi esemplari di pannelli di retroilluminazione a LED, però, venivano gestiti in modo unitario, ovvero tutti accesi o tutti spenti, senza quindi ottenere benefici sul livello del nero. Il LED diventa intelligente Da alcuni anni, però, i laboratori di ricerca e sviluppo delle principali aziende di elettronica di consumo hanno iniziato a studiare un sistema che permettesse di gestire i LED in modo indipendente gli uni dagli altri creando così i presupposti per un sistema di retroilluminazione “intelligente” a controllo locale. E’ nata così la tecnologia Local Dimming che permette, grazie ad un sofisticato processore, di esaminare le aree chiare e scure dell’immagine attivando in tempo reale il controllo dei LED che operano su queste aree. Questo significa che, nelle TECNOLOGIE A CONFRONTO Il grafico esegue una comparazione fra il rapporto di contrasto ottenuto dall’implementazione della tecnologia Dolby Vision con analoghe tecnologie sviluppate da terzi


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