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SI_Sharp0215_Speciale x iPad

Lo schema a blocchi della Sala di Controllo Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2015 Speciale Sharp 23 potesse essere il monitor adatto a comporre il videowall: abbiamo scelto Sharp per diversi motivi, il primo è la disponibilità del formato da 60”». Il mercato, infatti, offre numerosi altri monitor per videowall ma sono da 55”. Va da sé che un videowall con monitor da 60” offre una superficie di visualizzazione ben più ampia. Per ottenere la stessa superficie con monitor da 55” bisogna utilizzare più monitor; questo aspetto oltre a far lievitare i costi aumenta il numero di cornici presente all’interno del videowall stesso, disturbando la visione. «Dopo il completamento della struttura architettonica, avvenuta nel 2014 – prosegue Del Vita – abbiamo aggiornato il progetto tecnologico verificando che i monitor di Sharp rappresentavano ancora la miglior soluzione, competitivi nel prezzo e nelle prestazioni. Con gli Sharp PN-V601 da 60” abbiamo sfruttato nel modo migliore tutta la parete a disposizione». L’installazione Come si vede dallo schema a blocchi la regia del videowall di Sharp è stata realizzata con la tecnologia Mura di Matrox. Ogni monitor PN-V601 che compone il videowall è collegato in DVI al Display Wall Controller MPX basato su schede Matrox Mura. Allo stesso server, con doppi cavi DVI, sono collegate le sei workstation al servizio delle sei console dedicate agli operatori che sono gestite tramite Matrox Extio F2408 per remotare fino a 4 segnali DVI Full HD, tastiera, mouse USB e audio con una sola fibra ottica; il resto dell’hardware è stato installato nella sala server: una configurazione innovativa e ancora poco diffusa, che offre una particolare semplicità di installazione. «L’installazione – commenta Del Vita – ha richiesto due giorni per il videowall e altri quattro per installare il software di gestione del videowall e le sei postazioni di controllo, formate ciascuna da 3 monitor. Al videowall è stato dato un formato 3x2 per duplicare il contenuto di uno dei tre monitor presenti in ogni postazione. Ogni operatore, comunque, può intervenire sulla regia e comporre in modalità differente il videowall, quando la situazione richiede particolari esigenze di condivisione». La calibrazione «Quando si lavora con i monitor Sharp, la calibrazione richiede poco tempo perché le tarature di fabbrica sono già molto precise – conclude Paolo Del Vita. Avevamo sorgenti disuniformi, per questo siamo intervenuti per riallineare i profili di colorimetria e di luminosità. La struttura che sostiene i pannelli del videowall è stata progettata per agevolare la manutenzione: basta una pressione su ciascun monitor per attivare un meccanismo che lo porta in avanti, a sbalzo rispetto agli altri moduli, per facilitare la sua rimozione con rapidità». Il sistema Scada Tanti piccoli impianti interconnessi da una rete molto grande: quella che gestisce l’Acquedotto del Fiora è lunga circa 11mila chilometri. «Stiamo continuando ad implementare il sistema di telecontrollo sul territorio – conclude l’Ingegner Emiliano Facchielli – e abbiamo già superato l’importante target di 1000 RTU installate in campo. Utilizziamo la piattaforma Scada, potente abbastanza da raccogliere queste informazioni e visualizzarle su un supporto fruibile da più persone, il Videowall di Sharp».


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